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Fuori dal carcere con le parole

La Fondazione Carichieti sostiene un progetto dell’associazione di volontariato Voci di Dentro dal titolo “Informatica e non solo – fuori dal carcere”. Dallo scorso novembre presso i locali dell’associazione è in funzione una scuola speciale in cui cinque detenuti, due ciascuno dalle carceri di Chieti e di Pescara (ai quali è stato concesso il regime di articolo 21) e un detenuto agli arresti domiciliari, partecipano ogni giorno a cinque ore di corso per apprendere l’uso del computer, dei programmi di editing e audiovideo, le applicazioni web e le tecniche di scrittura. Questa iniziativa si propone di intervenire su due versanti: innanzitutto rende meno gravoso il periodo di detenzione e adempie al dovere costituzionale di funzione rieducativa del carcere e, in secondo luogo, offre ai detenuti una concreta opportunità di formazione al lavoro, che ne potrà facilitare il reinserimento nella società al termine del periodo detentivo. Il problema del sovraffollamento delle carceri oggi in Italia si comprende leggendo i numeri: nei 208 istituti di pena del nostro Paese ci sono oggi circa 70mila detenuti, il doppio della capienza per cui sono stati costruiti! «Questo scenario non si trasforma in una tragedia immane – ha ricordato il presidente dell’associazione Voci di Dentro, Francesco Lo Piccolo – solo grazie al lavoro e alla dedizione della polizia penitenziaria, degli educatori, delle direzioni delle carceri e delle associazioni di volontariato come quella che io rappresento». Voci di Dentro è un’associazione di volontariato nata a Chieti nel 2008 con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale dei detenuti e degli ex detenuti di Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano. L’attività comprende corsi di scrittura e giornalismo, cineforum, convegni, dibattiti dentro e fuori dal carcere. L’associazione pubblica la rivista “Voci di dentro”, periodico quasi interamente scritto da alcuni detenuti delle case circondariali che partecipano ai laboratori di scrittura. La rivista, giunta al sedicesimo numero, viene stampata in 3mila copie e distribuita gratuitamente nelle carceri d’Italia, nonché presso istituzioni e librerie.

da “Fondazioni” marzo-aprile 2012