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A Parma la crisi si combatte all’“emporio”

È appena iniziato il nuovo anno e la crisi non sembra ancora alle spalle. Continua infatti a crescere il numero di famiglie alle prese con uno stipendio che non c’è o che non basta più: persone che non riescono a pagare le bollette, i quaderni per i figli, le cure mediche e in alcuni casi nemmeno il cibo. In questa pagina di Fondazioni raccontiamo abitualmente le esperienze, nate in tutta la Penisola anche grazie al sostegno delle Fondazioni di origine bancaria, che si propongono di offrire un contributo concreto a quelle famiglie per cui il futuro appare sempre più difficile. Questa volta siamo a Parma, dove da due anni e mezzo è attiva “Emporio”, un’iniziativa co-promossa dalla Fondazione Cariparma e da un network di tredici associazioni riunite sotto il nome Centoperuno, realizzata grazie a una nutrita schiera di partner: il Comune e la Provincia di Parma, il Forum Solidarietà, la Caritas diocesana, 30 aziende che donano la loro merce, centinaia di singoli cittadini. Emporio è un market solidale che dà da mangiare a oltre 2.500 persone. Sono madri o padri separati, famiglie immigrate (le più colpite dalla crisi), famiglie italiane (il 25%), pensionati, ma soprattutto giovani. Da Emporio trovano i beni essenziali e un aiuto concreto nell’orientamento e nel raccordo con i servizi. Trovano anche un volto amico che li accoglie a li ascolta, perché Emporio c’è grazie alla disponibilità di 50 volontari. La spesa è gratuita, con un sistema a punti che permette di salvaguardare la dignità delle persone e favorire l’autonomia e la possibilità di scelta. Mediamente si battono 150 scontrini al giorno che portano a circa 850mila euro il valore di mercato delle merci distribuite gratuitamente nell’ultimo anno: ovvero 13.917 pacchi di pasta, 26.734 litri di latte, 10.731 kg di farina e molto altro. Fra i tanti prodotti ci sono anche libri per bambini, raccolti grazie al progetto “Rileggimi”. Emporio è un progetto che la città ha adottato, anche con il coinvolgimento delle scuole: il Liceo Toschi ha disegnato la “dream box”, la scatola colorata per portare a casa la spesa; il Liceo Bertolucci ha scelto di approfondire il tema povertà per un intero anno scolastico, impegnando tutta la scuola nella raccolta di prodotti; tante classi di altri istituti parmensi hanno partecipato alla campagna “Fill the shelf”, riempiendo uno scaffale di generi alimentari. È un’immensa ricchezza, ma non basta. La crisi incalza e le famiglie in stato di povertà sono drammaticamente in aumento. Delle 1.500 che hanno già chiesto aiuto a Emporio, 700 sono ancora fuori dal progetto perché il cibo non basta per tutti e ogni settimana 20 nuove domande si aggiungono alla lunghissima lista d’attesa. In questo quadro dai toni drammatici, i volontari di Centoperuno ripetono gli appelli alla città per contribuire con donazioni e moltiplicano le possibilità di offrire sostegno. Le formule per contribuire, infatti, sono tante. Sul sito www.emporioparma.org è possibile donare una spesa on line. Con pochi clic si può comporre un carrello virtuale e pagare con carta di credito o PayPal. È possibile anche utilizzare un bonifico bancario o fare una donazione in contanti direttamente a Emporio in Strada Traversante San Leonardo, a Forum Solidarietà in via Bandini, alla Casa della Giovane in Strada del Conservatorio. Essendo Emporio giuridicamente un’associazione onlus, le aziende e i privati cittadini che fanno donazioni possono usufruire delle agevolazioni fiscali previste.

da “Fondazioni” gennaio-febbraio 2013