No ad ogni forma di discriminazione, violenza di genere, razzismo e sessismo. La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, da sempre interprete sensibile dei bisogni della comunità e delle trasformazioni in atto nella società, ha scelto di intervenire in una nuova area operativa: ad arte, cultura, ricerca, giovani e solidarietà si aggiunge ora l’obiettivo strategico trasversale delle Pari Opportunità. La Fondazione ha, infatti, lanciato “Mettiamoci in Pari”, un incubatore di progetti da declinare nei settori dello sport, della scuola e dell’informazione, accomunati dall’obiettivo di contrastare ogni forma di violenza e discriminazione basata sul genere e diffondere una cultura di parità e rispetto delle differenze. Primo esempio di questa progettualità è il film “Ma l’amore c’entra?”, di Elisabetta Lodoli, che racconta la storia di tre uomini che si sono rivolti al centro Liberiamoci dalla Violenza dell’Azienda Usl di Modena, il primo centro in Italia gestito da un’istituzione pubblica per il trattamento degli uomini autori di violenza di genere intrafamigliare. Il film, che è stato interamente finanziato dalla Fondazione, è stato proiettato per la prima volta a Modena lo scorso 27 giugno. Affronta il tema della violenza di genere con la finalità di sensibilizzare il pubblico spostando il punto di vista dalla denuncia all’educazione sentimentale, per cercare di cambiare una cultura diffusa e i suoi stereotipi di genere, che stanno alla radice della violenza stessa. Non si tratta di un documentario sulla terapia, né di un resoconto sull’attività del centro Ldv: è il racconto di tre storie di uomini raccolto da tre donne che li hanno intervistati. Quella di Paolo, Luca e Giorgio (nomi fittizi) resta una sfida aperta: una tensione al cambiamento, all’ascolto di se stessi e dell’altro, che forse durerà il tempo della loro vita e coinvolgerà anche le loro compagne; una riflessione sul conflitto nelle relazioni e sull’educazione ai sentimenti che alla fine coinvolge tutti, uomini e donne.