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Il ruolo dei Comuni nella cooperazione internazionale | Stefano Lo Russo

Testimonianza di Stefano Lo Russo
per Fondazioni giugno 2025

Stefano Lo Russo è Vicepresidente Anci, delegato alle Politiche comunitarie e internazionali

In un mondo attraversato da sfide sempre più complesse, la cooperazione internazionale emerge come uno strumento essenziale per costruire soluzioni condivise, sostenibili, inclusive. In questo quadro, Comuni ed enti locali sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più attivo: non solo attuatori di politiche pubbliche, ma promotori di reti territoriali, scambi tra comunità e partenariati innovativi. La cooperazione non può più essere infatti intesa come un processo calato dall’alto: deve nascere anche dalle sinergie tra istituzioni centrali e locali, tra società civile e imprese, tra territori e comunità. La visione di ANCI sulla cooperazione internazionale è chiara e ambiziosa: valorizzare un protagonismo crescente dei Comuni italiani nel contesto globale, riconoscendo la centralità delle comunità locali nelle sfide della pace, dello sviluppo sostenibile e della ricostruzione post crisi. I Comuni e gli enti locali offrono già numerosi esempi di gestione efficiente delle politiche di cooperazione, ma è fondamentale continuare a promuovere un processo di innovazione e sviluppo, anche attraverso nuove modalità sperimentali e progetti pilota. Come ANCI, siamo aperti al dialogo con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, per individuare soluzioni che possano rafforzare il ruolo della cooperazione in un’ottica di sussidiarietà multilivello, valorizzando le competenze territoriali e favorendo una maggiore sinergia tra istituzioni centrali e locali.

“Interventi specifici di orientamento e tutoring si sono già dimostrati efficaci nell’aumentare il numero di studenti con background migratorio in licei e istituti tecnici, riducendo così il divario con gli alunni di cittadinanza italiana”

Questa collaborazione non vuole limitarsi a definire una cornice di regole, ma punta a concretizzarsi in una serie di progetti e impegni tangibili. Tra questi c’è la partecipazione al Piano Mattei: ANCI e i Comuni hanno espresso la disponibilità a collaborare in modo fattivo alla strategia italiana che vede al centro il continente africano, in particolar modo sui progetti di cooperazione decentrata. Possono farlo in due modi: da un lato, collaborando con le amministrazioni dei paesi beneficiari su servizi comunali, cimiteriali, anagrafici, digitalizzazione, sistemi informativi territoriali e tutte le attività peculiari delle amministrazioni locali italiane. Dall’altro, attraverso le multiutility, che sviluppano, in regime di mercato, servizi fondamentali come l’igiene ambientale, la gestione dei rifiuti, i termovalorizzatori e i servizi idrici. C’è poi un contesto continentale, nel quale il ruolo dei Comuni va rafforzato, attraverso un’agenda urbana che affondi le radici nella visione europea e si articoli in azioni concrete sul territorio, coinvolgendo attivamente i governi locali nei processi decisionali. Ma la cooperazione non è solo sviluppo o governance europea: deve rispondere anche alle emergenze globali. Cooperare significa ridare speranza e dignità alle comunità e alle persone colpite dalle guerre: un impegno che deve essere assunto anche dai Comuni e dalle aziende italiane, che possono unire gli sforzi con le istituzioni internazionali, regionali e locali per supportare la ricostruzione nei territori colpiti. Ci sono già iniziative che prendono forma, legate ad esempio al coinvolgimento nelle progettualità connesse alle operazioni di aiuto alle città ucraine e alle loro popolazioni. Un altro fronte di dialogo strategico apertosi recentemente è poi quello tra ANCI e CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Insieme vogliamo promuovere e sostenere la diplomazia delle città, che può avere un ruolo centrale nei processi di pace, con azioni concrete di cooperazione e partenariati tra i Comuni coinvolti nei teatri di guerra. Il lavoro sulla cooperazione internazionale non può prescindere dal coinvolgimento dei Comuni, dall’inclusione delle loro società partecipate e del capitale umano che vi gravita e dall’azione sui territori. ANCI, sindache e sindaci sono disponibili a mettere in campo piena collaborazione e condivisione di obiettivi e traiettorie, nella consapevolezza che solo in questo modo sarà possibile costruire un modello di cooperazione più efficace, inclusivo e radicato nelle comunità.

Dalla rivista Fondazioni aprile – giugno 2025