Il quinto episodio di “Dialoghi sull’uguaglianza” ha visto come protagonisti del dibattito Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, e Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, moderati da Giorgio Righetti, direttore generale di Acri.
Il dialogo rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di riflessione partecipato verso il XXV Congresso Nazionale di Acri, che avrà come nucleo tematico l’uguaglianza, il contrasto alle disuguaglianze e le pratiche per costruire una società più giusta.
«Ovviamente dobbiamo tendere come società a garantire a tutti le medesime opportunità però non è vero che aumentano le disuguaglianze, perché possiamo ampiamente dimostrare che rispetto al tipo di uguaglianza che esisteva negli anni ’50 siamo molto più avanti» ha esordito Alberto Brambilla, soffermandosi anche sulla dicotomia tra diritti e doveri. «Il dovere è ciò che sostanzia il diritto, per questo noi avremo tanta più uguaglianza quanto più le persone comprenderanno di avere dei doveri»
Una posizione diversa da quella dell’interlocutore Marco Rossi-Doria, che ha sottolineato come la pandemia abbia aumentato il numero di famiglie in povertà e che questo abbia un impatto considerevole sul futuro del nostro paese che invecchia inesorabilmente.
«Il problema delle disuguaglianze si riflette anche sul piano economico– ha replicato Rossi-Doria – in Italia si fanno pochi figli e quindi diminuiscono le risorse umane che sono fondamentali al Paese per concorrere e competere nell’arena economica con i propri partner o concorrenti globali. Siamo il paese con l’indice di vecchiaia più alto dopo il Giappone».
Sul tema dei più giovani anche Alberto Brambilla si trova pienamente d’accordo «La povertà educativa minorile è la prima problematica del paese, tutte le altre sono in subordine. È fondamentale trovare i modi per sostenere i bambini ma anche le famiglie, senza erogare fondi a pioggia ma andando ad intervenire sulle vere problematiche di chi finisce in povertà economica ed educativa»
Affrontare nel giusto modo questo tema è dunque fondamentale per lo sviluppo del paese intero. Per questo Marco Rossi-Doria raccomanda: «Servono interventi precoci, bisogna partire dell’asilo nido e dal sostegno alle famiglie fragili. Poi serve un intervento di rafforzamento della scuola di base, dai 3 ai 14 anni. Dobbiamo fare una scelta, i progetti dell’impresa sociale Con I Bambini dimostrano che se si affiancano educatori agli insegnanti, se si fa il tempo pieno, se si lavora non solo sulle classi ma anche gruppi più piccoli si ottengono grandi risultati. Non è impossibile applicare queste misure a livello nazionale».
Spunti che contribuiscono a esplorare un tema estremamente attuale, soprattutto in questa fase emergenza sanitaria, durante la quale è fondamentale mettere in campo uno sforzo corale di ripensamento collettivo, per immaginare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che coinvolga i diversi campi dal welfare all’innovazione, dalla cultura alla rigenerazione urbana.