Testimonianza di Nazario Nesta
per Fondazioni dicembre 2024
Dal 2020 a oggi Nazario Nesta ha camminato per oltre 20.000 km lungo i perimetri delle penisole italiane e iberiche. Il racconto delle sue avventure è molto seguito sui suoi canali social
Tra il 2020 e il 2022 ho percorso a piedi l’intero perimetro della Penisola italiana. Ho camminato per 10.606 km, toccando 21 regioni (incluse le isole e una piccola deviazione in Umbria). Ci ho impiegato 500 giorni (di cui 75 giorni di lockdown, trascorsi in una capanna in un bosco in Valtellina). Nel 2022 sono ripartito e ho percorso a piedi tutto il perimetro della Penisola iberica, lungo la costa e i monti di Spagna e Portogallo (incluse le isole); in totale 10.715 km. Perché l’ho fatto? Semplicemente perché sentivo di volerlo fare. Il mio corpo, la mia mente e il mio cuore ne avevano bisogno e quindi ho fatto lo zaino e sono partito. Durante il cammino ho capito che il vero coraggio non è iniziare qualcosa, ma portarla a termine. In fondo, anche la nostra vita è un viaggio da percorrere, e l’importante è dedicarci al 100% a qualcosa a cui teniamo veramente. Non penso che la mia sia un’avventura estrema per pochi. Io sono partito senza esperienza e senza preparazione; se ci sono riuscito io, credo che possa farlo chiunque, ma che ci vuole tanta determinazione di portare a termine il progetto. La mia ossessione per il perimetro si deve al fatto che non voglio cercare scorciatoie, ma intendo mettermi di proposito in situazioni difficili in cui poi devo riuscire a cavarmela. Perché così è anche la vita: non possiamo costruirci a tavolino il percorso più facile, ma ci troviamo spesso di fronte a situazioni complicate, che non avevamo previsto, con cui dobbiamo fare i conti.
“Decidere un cammino, significa crearsi un percorso, che, arrivato a termine, possa farti dire: Questa strada che ho percorso è la mia“
Nel mio viaggio in Italia ho attraversato terreni demaniali, privati e abbandonati; ho camminato su terra, sabbia, asfalto, scogli, boschi, ghiacciai; ho incrociato cani, lupi, orsi, cinghiali e mucche (attenzione alle mucche!). Ma, soprattutto, in ogni tappa ho incontrato tantissime persone sconosciute che mi hanno aiutato, che mi hanno accolto a braccia aperte, offrendomi gratuitamente da mangiare e ospitalità. Senza alcuna contropartita. Solo perché si sentivano solidali con la mia esperienza e volevano aiutarmi ad andare avanti. È stata una scoperta incredibile. Inoltre, di tutti i miei viaggi io tengo un diario quasi quotidiano su YouTube, dove ho un canale seguito da circa 120mila iscritti. È nato per puro caso, ma ho scoperto, nel tempo, che è stato molto utile a tante persone, che si sono appassionate alle mie avventure. Alcune di loro hanno creato un dialogo diretto con me, anche molto personale, in cui condividere le loro difficoltà, perché il viaggio che stavo percorrendo – e la tenacia che stavo dimostrando – li ispirava ad andare avanti. Alcuni sono perfino venuti a incontrarmi lungo le tappe del cammino e mi hanno accompagnato per un tratto. Oggi c’è una grande attenzione in Italia al tema dei cammini, ma la maggior parte dei camminatori lo fa mettendo il piede nell’orma lasciata da qualcun altro. Il mio suggerimento è, invece, scegliere di partire per un’avventura che sia veramente inedita e personale. Ovvero: concepire un cammino – corto o lungo che sia -, che non sia mai stato percorso da nessuno prima, e tracciare un “proprio” sentiero, così che al termine tu possa affermare: “Questa strada che ho percorso è davvero la mia”.
Dalla rivista Fondazioni settembre – dicembre 2024