Il quarto episodio di “Dialoghi sull’uguaglianza” ha visto come protagonisti del dibattito Rachele Furfaro, fondatrice e presidente della Fondazione Quartieri Spagnoli – FOQUS, e Antonio Danieli, direttore generale della Fondazione Golinelli, moderati da Giorgio Righetti, direttore generale di Acri.
Il dialogo rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di riflessione partecipato verso il XXV Congresso Nazionale di Acri, che avrà come nucleo tematico l’uguaglianza, il contrasto alle disuguaglianze e le pratiche per costruire una società più giusta.
“La nostra scuola va riformata, perché oggi non cerca di far emergere il talento di ognuno di noi, come dovrebbe essere. La scuola dovrebbe “creare argini”, costruire strutture in grado di accogliere il fiume in piena che è un alunno, che deve essere accompagnato nella ricerca della sua strada e nella sua personale costruzione. Per fare questo, dobbiamo essere in grado di creare un ambiente cooperativo in cui ognuno deve imparare a cedere parti di sé, inclusi noi adulti e insegnanti ” ha affermato Rachele Furfaro
Questo serve a valorizzare al meglio i talenti di tutti invece che premiare quelli già evidenti, come sottolinea anche Antonio Danieli: “Rischiamo di trasformare l’educazione in un prodotto invece che in un diritto. La scuola deve rimanere un diritto e tutti ne devono essere consapevoli. Dobbiamo sforzarci di modificare le nostre parole chiavi. Sentiamo di parlare di disagio educativo, io vorrei parlare di eccellenza educativa. Nei contesti di disagio, c’è assoluto bisogno di eccellenza. La bilancia va ribaltata, sempre pensando a sollevare il livello medio complessivo. Non serve investire sul talento già conclamato, serve andare a scovare i talenti dove non riuscivi a vederli“.
Spunti che contribuiscono a esplorare un tema estremamente attuale, soprattutto in questa fase emergenza sanitaria, durante la quale la scuola e gli studenti sono stati colpiti in maniera durissima. Per questo è fondamentale rivedere il nostro modello di educazione, coinvolgendo tutta la comunità educante e valorizzando i progetti che permettono a ragazzi e ragazze di raggiungere il pieno sviluppo della propria persona, proprio a partire dall’educazione.