Il terzo episodio di “Dialoghi sull’uguaglianza” ha visto come protagonisti del dibattito Luca Bianchi, Direttore di Svimez – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, e Carlo Borgomeo, Presidente di Fondazione Con il Sud e Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, moderati da Giorgio Righetti, direttore generale di Acri.
Il dialogo rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di riflessione partecipato verso il XXV Congresso Nazionale di Acri, che avrà come nucleo tematico l’uguaglianza, il contrasto alle disuguaglianze e le pratiche per costruire una società più giusta.
«L’Italia è stata caratterizzata nel corso soprattutto dell’ultimo decennio da un aumento delle disuguaglianze. Questa è una delle maggiori spiegazioni del basso tasso di crescita del nostro paese rispetto agli altri paesi europei», ha affermato Luca Bianchi.
In questo senso è centrale la questione dei divari territoriali: «Il mezzogiorno non è qualcosa di diverso dal resto dell’Italia, – ha proseguito Bianchi – ha prevalso nel paese una lettura per separazione, “i problemi del nord e i problemi del sud” fino ad arrivare a dire “investimenti a nord e assistenza al sud” ma Il Mezzogiorno non ha problemi così diversi dal Paese. E’ però il luogo nel quale gli effetti negativi di politiche inefficaci, sviluppo sperequato tra territori, settore e persone, si realizzano gli effetti più perniciosi».
Affrontare nel giusto modo questo tema è dunque fondamentale non solo per una questione di giustizia, ma anche di sviluppo del paese intero come sostiene Carlo Borgomeo: «Mentre ormai quasi tutti riconoscono che combattere le disuguaglianze significa anche combattere per lo sviluppo e significa disinnescare dei vincoli che rallentano lo sviluppo, bisogna fare il salto culturale per applicare lo stesso schema alla questione del divario territoriale. Bisognerebbe ricordarsi che lavorare per superare il divario non è una sorta di atto risarcitorio rispetto alla parte più povera del paese, c’è una componente di giustizia ma c’è soprattutto una componente di convenienza. Se pensiamo al racconto e al linguaggio sul Sud vediamo molto presente la giustizia ma poco la convenienza, le giuste politiche e misure non devono essere risarcitorie ma un investimento per l’intero sistema».
Spunti che contribuiscono a esplorare un tema estremamente attuale, soprattutto in questa fase emergenza sanitaria, durante la quale è fondamentale mettere in campo uno sforzo corale di ripensamento collettivo, per immaginare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che coinvolga i diversi campi dal welfare all’innovazione, dalla cultura alla rigenerazione urbana.