Intervista a Eraldo Affinati, scrittore
per Fondazioni giugno 2019
È nata undici anni fa per insegnare l’italiano agli immigrati e ne ha raggiunti circa 6.000, soltanto a Roma. È la scuola Penny Wirton, fondata nel 2008 dallo scrittore Eraldo Affinati e da sua moglie Anna Luce Lenzi.
Professor Affinati, cos’è la Penny Wirton?
È una scuola che offre corsi gratuiti di italiano per immigrati. Insegnano adulti (ex insegnanti e non) e giovani studenti delle superiori. Nella Penny Wirton non ci sono classi: puntiamo sul rapporto personale uno a uno.
Com’è nata e come si è diffusa la vostra esperienza?
La Penny Wirton è nata a Roma, al tempo in cui io insegnavo alla Città dei Ragazzi, la comunità educativa fondata da monsignor Caroll Abbing. Poi si è estesa in tutta Italia. Oggi ci sono 43 “postazioni didattiche”, dalla Sicilia fino al Friuli Venezia Giulia, fino alla Svizzera italiana. Nella capitale operiamo presso l’ostello Universitario di Casal Bertone, messo a disposizione della Regione Lazio. Nel resto del Paese si tratta di associazioni locali che firmano un patto d’Intesa con noi e adottano il nostro stile.
Si tratta di un modello replicabile?
La Penny Wirton, più che un modello, esprime uno spirito educativo: quello di chi crede nella qualità della relazione umana. Siamo privati che offrono un servizio pubblico. Tuttavia alcune Penny Wirton sono presenti all’interno di scuole statali, come ad esempio l’Istituto tecnico per il turismo Marco Polo di Firenze dove docenti e studenti tornano il pomeriggio per insegnare l’italiano agli immigrati.
La Penny Wirton è un esempio di come per contrastare il fenomeno della povertà educativa, non si possa più delegare esclusivamente alla scuola.
Oggi sono in crisi le agenzie educative tradizionali. L’insegnante non gode più dell’appoggio delle famiglie, anzi spesso se le trova contro. È necessario ricostruire questo rapporto virtuoso tra le famiglie e gli insegnanti. Occorre rimettere in piedi il “villaggio educativo” di cui parla Papa Francesco. A questo tema è dedicato il mio ultimo libro “Via dalla pazza classe. Educare per vivere” (Mondadori)
Dalla rivista Fondazioni: maggio-giugno 2019