L’articolo 27 della Costituzione italiana sancisce il principio del ‘finalismo rieducativo della pena’, inteso come creazione dei presupposti necessari a favorire il reinserimento del condannato nella comunità, eliminando o riducendo il pericolo che, una volta in libertà, possa commettere nuovi reati.
Con i 2,5 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione Con il Sud si potrà offrire una reale seconda possibilità ai detenuti degli istituti penitenziari del Sud Italia cercando di contribuire a migliorare una situazione ancora lontana dal garantire ai condannati un adeguato ed efficace percorso di integrazione sociale e lavorativa.
Potranno presentare proposte di progetto le organizzazioni del terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia con il fine comune di favorire il reinserimento sociale dei detenuti e di ridurre i tassi di recidiva. Le proposte dovranno prevedere l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di favorire l’integrazione socio-lavorativa del detenuto, ritenendo il lavoro una componente fondamentale del processo rieducativo. L’inserimento lavorativo potrà avvenire all’interno o all’esterno delle carceri in realtà già consolidate oppure attraverso la costituzione di nuovi soggetti di imprenditorialità sociale. Inoltre, grazie al protocollo di intesa che sarà sottoscritto dalla Fondazione Con il Sud con il Ministero della Giustizia e con l’Anci, le proposte potranno prevedere il coinvolgimento dei detenuti in progetti di pubblica utilità e di volontariato.
Le proposte dovranno essere formulate da partenariati che comprendano almeno una struttura penitenziaria e almeno un partner del Terzo Settore. Gli altri soggetti componenti la partnership potranno appartenere al mondo delle istituzioni, delle università, della ricerca e del mondo economico.
“È di pochi giorni fa la notizia del secondo rapporto ‘Space’ del Consiglio d’Europa, che definisce la situazione delle carceri italiane tra le più drammatiche del continente – dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. Al centro c’è la questione del sovraffollamento, ma è inevitabile che questo tema si intrecci con quello dei servizi e delle opportunità offerte ai detenuti per compiere un vero percorso rieducativo, così come previsto dalla nostra Costituzione. Con questo bando, vogliamo riaffermare il diritto di ogni persona ad avere una seconda possibilità vera. L’abbiamo chiamato ‘E vado a lavorare’ con l’auspicio che il lavoro possa essere davvero uno strumento di evasione dalle criticità della vita”.
Tutti i dettagli sono disponibili nella sezione bandi e iniziative del sito della Fondazione. È possibile partecipare entro il 19 giugno 2019.
No Comments yet!