Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha vinto la 54a edizione dell’Oscar di Bilancio per la categoria Fondazioni erogatrici. Il riconoscimento è stato consegnato ieri, presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi. L’Oscar di Bilancio è un’iniziativa promossa da Ferpi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, con Borsa Italiana e Università Bocconi, che dal 1954 premia le imprese più virtuose nelle attività di reporting e nella cura dei rapporti con gli stakeholder. È la seconda volta che la Fondazione riceve l’Oscar, la prima fu nel 2012.
«Questo prestigioso riconoscimento che la Fondazione ottiene per la seconda volta nell’arco di 6 anni – ha commentato Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo – premia il nostro quotidiano impegno nel perseguire con trasparenza e responsabilità la missione del nostro Ente. Quello della rendicontazione è un percorso iniziato quindici anni fa grazie alla lungimiranza del Presidente emerito Antonio Finotti e degli organi che lo hanno affiancato e che hanno deciso di rendere il Bilancio sociale obbligatorio per statuto. Il sistema dei documenti di rendicontazione della Fondazione si è evoluto nel corso degli anni ispirandosi alle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale, diventando quindi non solo strumento di trasparenza nel rapporto con gli stakeholder ma anche strumento utile alla crescita dell’organizzazione stessa».
Questa la motivazione della giuria per l’assegnazione del riconoscimento: «Complessivamente il bilancio di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo è ben articolato con un’informativa economico finanziaria ricca ed approfondita; significativo l’approccio di rendicontazione core more per rendere maggiormente accessibili le informazioni principali, rinviando in modo chiaro le ulteriori informazioni ad altri report di dettaglio; la rendicontazione degli interventi di prossimità seppur sintetica coglie gli elementi qualificanti dei progetti e i principali risultati attesi; il bilancio è inserito in un contesto di situazioni economiche pluriennali e quindi ne consente la valutazione dell’evoluzione nel tempo e nel diverso contesto».