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Quaglia crede nella forza della società

Tra atomizzazione individuale e totalitarismo statale da sempre si è fatta largo l’idea che soggetti socialmente aggreganti – negli ultimi decenni denominati corpi intermedi – possano svolgere un ruolo importante di raccordo tra politica e società. Il principio associativo e lo spirito di aggregazione nel corso della storia si sono mostrati, infatti, come elementi fondativi e strutturali delle comunità. Associazioni di categoria, chiesa, sindacati, cooperative, partiti, istituzioni educative e caritative fanno, però, ormai fatica a svolgere questo ruolo, in gran parte a causa di un’abitudine alla disintermediazione favorita dal progresso tecnologico. Dunque, si dice: “c’è la crisi dei corpi intermedi”. e in gran parte ciò è vero. Ma non per questo si può dire che essi non servano. Il volume “La forza della società. Comunità intermedie e organizzazione politica”, uscito a firma di Giovanni Quaglia e Michele Rosboch per i caratteri di Aragno, mostra chiaramente che il bisogno di contesti aggreganti rimane e che tuttora essi sono alla base di percorsi capaci di attivare interventi sussidiari rispetto al pubblico, che poggiano sulla libera iniziativa delle persone nel dare risposte a problemi d’interesse collettivo spesso trascurati dalla politica. In questo contesto, le Fondazioni di origine bancaria hanno dimostrato, e continuano a farlo, di poter essere nuovi attori del tessuto sociale e di rispondere a quella missione che è certamente filantropica, ma è anche, e soprattutto, quella di porsi come corpi intermedi tra la politica e le organizzazioni non profit. «La crisi dei corpi intermedi si contrasta con la ricerca di nuovi modelli, di un nuovo schema da applicare, non con la loro soppressione – afferma Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri, nella sua prefazione al volume – ed è compito della politica favorire questo passaggio, accompagnandolo, sostenendolo, valorizzandolo». Giovanni Quaglia è docente di Economia e Direzione delle Imprese presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, giornalista pubblicista e revisore contabile; è Presidente di Fondazione Crt, dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria piemontesi, di Ream Sgr Spa, Componente del Consiglio e del Comitato esecutivo di Acri. È stato Sindaco di Genola (Cn), Consigliere regionale del Piemonte, Presidente della Provincia di Cuneo dal 1988 al 2004. Michele Rosboch è professore associato di Storia del diritto italiano ed europeo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, è componente del Cda dell’Ateneo torinese, Presidente del Centro Culturale P.G. Frassati e dello Study Center Vasilij Grossman; è Direttore della rivista scientifica on-line Politica.eu.

 

“Fondazioni” settembre-ottobre 2018