“Take Care” è il nome del progetto di agricoltura e apicoltura sociale ideato dalla cooperativa La Venenta di Argelato (Bo) e realizzato grazie al sostegno della Fondazione del Monte. Con l’obiettivo di offrire una concreta occasione di formazione lavorativa alle persone richiedenti asilo e rifugiate, la cooperativa gestisce un apiario di 20 arnie, un laboratorio per la produzione di miele biologico, un allevamento sociale di galline ovaiole e un piccolo orto sinergico.
«Il nostro desiderio era trovare delle attività che potessero creare inclusione lavorativa e, allo stesso tempo, avere una sostenibilità economica autonoma e un legame con il nostro territorio», ha commentato la presidente de La venenta, Chiara Ricciardelli. A giugno 2018 sono partiti i primi tirocini formativi per i mesi estivi di attività. La formazione si svolge direttamente nelle due sedi della cooperativa (Argelato e San Giorgio di Piano), dove si trovano le arnie e i pollai. Successivamente, con l’arrivo del nuovo anno e con il consolidarsi dell’apiario e dell’allevamento, i tirocini potranno essere trasformati in un lavoro stabile e la cooperativa potrà aprire le porte della formazione anche ad altre persone che vivono situazioni di svantaggio economico o sociale. Anche le famiglie del territorio possono partecipare al progetto “adottando” una gallina, così sostengono i costi per la gestione e la cura del pollaio e una volta a settimana possono andare a ritirare le uova. Un duplice scambio quindi quello attivato da Take Care: da un lato promuovere processi di inclusione lavorativa, dall’altro mettere in moto azioni di solidarietà sociale, creando reali occasioni di incontro. Lo scopo di questo percorso è favorire la condivisione e la relazione tra persone diverse e organizzare un lavoro che rispetti la natura e i suoi ritmi di vita, senza dimenticare il legame con la tradizione del territorio.
«Credo che la forza del progetto sia proprio in questo – conclude Ricciarelli –. Ci sono persone fragili che si prendono cura di uno spazio, delle galline e delle arnie e c’è un territorio che da questo lavoro riceve ricchezza, in termini di miele e uova».