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L’esoscheletro robotizzato accelera la riabilitazione

La Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ha finanziato uno studio scientifico biennale del Montecatone Rehabilitation Institute, volto a testare la possibilità di utilizzare un esoscheletro robotizzato (cioè un robot indossabile dalla persone) per la riabilitazione del cammino dei pazienti con lesione incompleta del midollo spinale. Testato su quasi 100 pazienti, ha già prodotto i primi risultati incoraggianti, come testimonia Jacopo Bonavita, medico dirigente dell’Unità Spinale di Montecatone e responsabile della sperimentazione: «L’esoscheletro permette una precoce possibilità riabilitativa per chi può recuperare un cammino parziale dopo una lesione midollare. Inoltre abbiamo riscontrato che la soddisfazione dell’utenza rappresenta un forte incentivo motivazionale in vista del recupero delle funzioni perdute». Sotto stretta supervisione medica, questo esoscheletro permette alle persone neurolese e a quelle paraplegiche di stare in posizione eretta e di muoversi correttamente sul suolo, gestendo da sole il proprio peso corporeo, appoggiandosi con le braccia a una coppia di stampelle o a un deambulatore. Le gambe vengono governate da motori a batteria ricaricabile, in sostituzione delle funzioni neuromuscolari, e la camminata è ottenuta attraverso sensori che rilevano il peso spostato e fanno scattare i singoli passi. Il tutto è controllato da un computer e la programmazione avviene attraverso un display accessibile al fisioterapista, che deve sempre assistere il paziente durante la seduta di utilizzo dell’apparecchio. Dal momento che l’esoscheletro viene indossato sopra i vestiti, il passaggio da persona a persona è di pochi minuti e quindi le sessioni di riabilitazione robotizzata, della durata di circa un’ora ciascuna, sono condotte su più individui durante una stessa giornata. Il dispositivo consente al paziente di deambulare in sicurezza già nel corso delle prime sessioni, attraverso un sistema di programmazione graduale che facilita la progressione dell’apprendimento.

“Fondazioni” settembre-ottobre 2017