Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha coronato la manifestazione con il suo intervento, riportato nell’articolo in pagina, il 7 giugno si è aperto a parma il XXIV Congresso nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa, un appuntamento che, con cadenza triennale, consente di fare il punto su ruolo, attività e prospettive delle associate Acri.
“Identità e Cambiamento” questo il titolo dell’edizione 2018, probabilmente l’ultima presieduta dall’avvocato Giuseppe Guzzetti, che dal 2000 guida l’Associazione e che nel suo intervento introduttivo ha ben focalizzato gli elementi identificativi dell’evoluzione di Fondazioni e Casse in questi ultimi anni. Cambiamenti che hanno consentito sia alle une che alle altre di continuare a svolgere la loro rispettiva missione in armonia con i bisogni in progressivo mutamento delle loro comunità. «Chi siamo e dove stiamo andando? – si è interrogato Guzzetti, aprendo ufficialmente i lavori del Congresso –. La nostra storia ha dimostrato, e lo dimostra ogni giorno, come, partendo da un’identità, ci siamo gradualmente trasformati, e io dico migliorati, affrontando con apertura il cambiamento che il contesto sociale, culturale economico e normativo ci ha posto di fronte, o che noi stessi abbiamo deciso di intraprendere, grazie all’arricchimento, graduale ma costante, della nostra visione, delle nostre competenze, delle nostre esperienze. In un solo caso ci siamo difesi con tutte le forze, abbiamo fatto muro, ci siamo opposti al cambiamento: quando si è tentato di sottrarre alle Fondazioni di Origine Bancaria la loro natura di soggetti privati». A questo link alcuni dei numerosi temi trattati dal presidente Guzzetti, mentre a seguire c’è un breve racconto della cerimonia inaugurale, che ha commosso i partecipanti con il canto dell’Inno nazionale, da parte degli allievi del Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma. La mattinata si è aperta con i saluti di: Federico Pizzarotti, sindaco di Parma; Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna; Gino Gandolfi e Roberto Delsignore, presidenti rispettivamente della Fondazione Cariparma e della Fondazione Monteparma, che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.
Dopo la relazione del presidente Guzzetti e l’inatteso intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono intervenuti: Paolo Andrei, rettore dell’Università degli Studi di Parma; Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore; Massimo Lapucci, presidente dell’European Foundation Centre; Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei.
Se Paolo Andrei ha ricordato il ruolo delle Fondazioni nella società per l’impegno a favore della coesione sociale, ambito nel quale – ha detto – ampi sono gli spazi di collaborazione con il mondo delle università, in particolare sul fronte di percorsi che mettono al centro la dignità delle persone, con il sostegno al diritto allo studio, all’educazione, alla ricerca e all’innovazione, Claudia Fiaschi ha sottolineato quanto sia strategico il rapporto con il Terzo settore. «Di fronte alle sfide del futuro – ha affermato Fiaschi – la collaborazione tra Terzo settore e Fondazioni è fondamentale per ideare nuove soluzioni alle priorità sociali emergenti e accompagnare efficacemente le trasformazioni in atto. l’alleanza tra Forum Nazionale del Terzo Settore e Acri, costante dal 2002, si è ulteriormente rafforzata – ha ricordato –. la prospettiva comune è quella dell’innovazione sociale per lo sviluppo delle comunità… le esperienze di partnership portate avanti in questi anni sono tante e l’impegno per l’infrastrutturazione sociale del mezzogiorno attraverso la Fondazione con il Sud, il contrasto della povertà educativa minorile con la creazione di un Fondo dedicato, lo sviluppo del volontariato attraverso i Csv dimostrano il valore di questa alleanza. anche le politiche erogative delle Fondazioni – ha sottolineato – si dimostrano più efficaci quando sono frutto di un confronto con il Terzo Settore, perché ne valorizzano il potenziale di innovazione sociale, la capacità di rendere più efficiente la rete dei servizi e quella di rafforzare legami tra persone e organizzazioni nelle comunità». Ma ormai la nostra comunità è l’Europa. E a livello europeo ci sono ben 114mila enti della filantropia istituzionale, un settore – ha segnalato Lapucci – che registra 511 miliardi di patrimoni gestiti e una capacità di flussi annuali di intervento pari a circa 60 miliardi. efc, che rappresenta il settore a livello europeo si adopera, come Acri a livello nazionale, per una crescente consapevolezza identitaria del settore, peraltro in uno scenario in continuo cambiamento, che influisce sulla stessa operatività della filantropia europea, la quale si trova di fronte a crescenti necessità di iniziative cross border. Se è vero che con l’Unione europea i confini si sono fatti per tutti più ampi, per la filantropia, però, ci sono tuttora diversi fattori, quali le restrizioni alla raccolta internazionale di fondi, sistemi di tassazione non coerenti tra paesi, penalizzanti misure antiriciclaggio e antiterrorismo, che rendono difficile operare liberamente. Lapucci ha, dunque, ricordato quanto sia necessario rimuovere simili ostacoli e, soprattutto, ottenere un maggior riconoscimento dei soggetti filantropici quali promotori e attori del pluralismo e delle libertà sociali in Europa. Un obiettivo, questo, per il quale Efc si sta adoperando.
Un’ottica europea è quella adottata per il suo intervento anche da Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti. Citando Robert Schuman, ha detto “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costituita tutta insieme. Essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”. Un’Europa, quindi, da realizzare progressivamente attraverso risposte concrete ai cambiamenti. risposte che hanno l’obiettivo di sviluppare un’identità basata sul principio della solidarietà, che diventa così cuore e motore della costruzione europea. Il termine “solidarietà” – ha affermato Scannapieco – ha origine nella parola latina “solidus”. È definita come “sostegno reciproco”. richiama il modo in cui ogni parte di un solido è retta e tenuta salda da tutte le altre: nessuna si ritrova sola nel vuoto. la solidarietà ci dice che la forza di un corpo sta nella sua coesione. Coesione che, a livello sociale, scaturisce dalla coscienza di far parte di un destino comune in cui nessuno dovrebbe essere dimenticato o lasciato indietro. In questi termini, una società solidale è quindi una società solida. Questo valore identitario dell’Europa oggi sembra vacillare di fronte a crisi interne, sfide globali e al ripiegarsi di molti paesi sul proprio interesse nazionale di breve termine lasciando altri a gestire problemi troppo grandi per essere risolti da soli. oggi i cittadini europei sono spaventati. la crisi ha impoverito molte famiglie. la disoccupazione giovanile, a livelli socialmente inaccettabili in molte regioni, rischia di creare una generazione perduta. I flussi migratori generano tensioni. Il senso di insicurezza si diffonde. E, purtroppo, siamo lontani da una risposta europea, unitaria e solidale, nello spirito del manifesto di Ventotene, alle aspettative crescenti della popolazione in termini di sicurezza, lavoro e crescita… l’approccio della Bei è di “lavorare insieme” – ha concluso – mettendosi al servizio delle istituzioni italiane, condividendo le best practice europee e proponendo le soluzioni finanziarie più adatte ai progetti. È il modo in cui abbiamo interpretato il nostro essere Europa. sentirci parte viva del solido dell’economia e della società italiana e rispondere ai cambiamenti promuovendo la crescita e la coesione sociale nel nostro Paese e in Europa».
Conte: Fondazioni e Casse rappresentano punti di riferimento fondamentali nei rispettivi ambiti
Nonostante si fosse appena insediato, il nuovo Governo è stato presente al XXIV Congresso con un messaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che riportiamo di seguito. «Desidero ringraziarLa per il cortese invito al XXIV Congresso Nazionale Acri. Purtroppo, a causa della mia contemporanea partecipazione alla riunione del G7 in Canada, non mi sarà possibile essere presente ai lavori. Voglio comunque esprimere, con questo mio breve messaggio, la vicinanza al mondo delle Casse di Risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria, che rappresentano, entrambe, punti di riferimento fondamentali nei rispettivi ambiti. Il loro radicamento territoriale ha consentito alle comunità che beneficiano della loro presenza di poter realizzare percorsi di sviluppo armonici in cui, alla positiva azione di supporto alle famiglie e alle realtà economiche del territorio svolta dalle Casse di Risparmio, si è affiancato il ruolo decisivo di promotore sociale svolto dalle Fondazioni di origine bancaria. Percorsi di sviluppo che, tenendo assieme la dimensione economica e quella socio-ambientale, oggi comunemente vengono definiti percorsi di sviluppo sostenibile e sono ciò che dovremmo sempre più promuovere e diffondere, per evitare che una crescita economica avulsa dalla dimensione umana e sociale, possa produrre effetti negativi sui quali diventa successivamente necessario intervenire per curarne le ferite. Ma la dimensione del loro operare non è solo locale. Le Casse di Risparmio, attraverso processi aggregativi, hanno saputo imprimere al settore bancario nazionale una spinta che ne ha incrementato la competitività anche a livello internazionale, mediante la creazione di gruppi bancari di assoluto rilievo. Così come le Fondazioni di origine bancaria hanno saputo varcare i confini delle proprie comunità locali, per dare vita a iniziative di “sistema”, che tanti positivi effetti hanno generato sul piano nazionale. Richiamo, in particolare, la Fondazione con il Sud, che, nata dalla proficua collaborazione tra le stesse Fondazioni e le rappresentanze del Terzo Settore, tanti positivi effetti sta producendo a beneficio della coesione sociale in un territorio particolarmente sofferente del nostro Paese. Non è un caso se cito questa iniziativa, perché lo spirito di solidarietà che ne ha animato la costituzione, nonché la visione circa la necessità di un intervento specifico su questo territorio del Paese, ha ispirato anche il Governo che mi onoro di presiedere, mediante l’istituzione di un Ministero dedicato. Avete voluto dedicare il vostro XXIV Congresso Nazionale al tema: Identità e Cambiamento. Credo che siano due ingredienti fondamentali da tenere sempre nella dovuta considerazione. L’identità rappresenta il nostro ancoraggio al terreno, le nostre radici, il nostro punto di riferimento. Il cambiamento rappresenta un processo dettato dalla consapevolezza che vi è un potenziale non ancora sfruttato per trasformarsi in meglio; un’opportunità se non addirittura, a volte, una necessità: è anche l’elemento che vorremmo caratterizzasse il nostro governo. Ed infatti, l’identità, senza la capacità di evolvere per trovare nuove strade e nuove opportunità, per crescere e migliorarsi, per guardare al futuro con coraggio e speranza, rischia di essere una sterile eredità. Il cambiamento è necessario se si intende progredire. Apprezzo pertanto la sensibilità che il tema proposto denota, l’ambizione sottesa, che dimostra l’atteggiamento costruttivo e positivo con il quale le realtà associate ad Acri affrontano i propri compiti istituzionali. Infine, un pensiero di particolare gratitudine e riconoscenza va a Lei, presidente Guzzetti, per la generosità e la sapiente lungimiranza con la quale in questi anni ha sempre saputo condurre il sistema delle Fondazioni, portandolo verso traguardi nuovi e ambiziosi, sempre al servizio delle comunità di riferimento e dell’Italia tutta. Con questi sentimenti, rivolgo a Lei e a tutti i partecipanti ai lavori congressuali, i miei più sentiti auguri di buon lavoro».
Ed anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, authority sulle Fondazioni di origine bancaria, è giunto un messaggio firmato dal ministro Giovanni Tria, che fra l’altro afferma: «Desidero cogliere questa occasione per confermare a tutti i partecipanti al Congresso che il nuovo Governo ha tra le sue priorità la difesa del risparmio, in tutte le sue forme, così come garantito dall’Art. 47 della Costituzione».