Se è vero che il 98% dei mutui sottoscritti dagli Enti locali viene concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, è altrettanto vero che quest’ultima non trascura affatto le imprese, in particolare dopo il nuovo corso avviato con la privatizzazione del 2003, via via perfezionato e consolidato soprattutto negli ultimi anni. Nell’ambito della Gestione Ordinaria di Cdp, infatti, sono previste molte possibilità di intervento a favore dello sviluppo economico del Paese tramite il rafforzamento delle attività imprenditoriali, sia pubbliche che private. Sicché al di là degli interventi diretti nel capitale di medie e grandi aziende italiane che lavorano anche oltreconfine – da Snam a Eni, da Fincantieri a Terna, da Ansaldo a Saipem, a Poste italiane e a diverse altre – Cdp dispone di numerosi altri strumenti rivolti a questo fine, compreso il supporto alle piccole e medie imprese. Ciò è particolarmente evidente nel Piano industriale 2016-2020, firmato dall’amministratore delegato Fabio Gallia e dal presidente Claudio Costamagna, che si propone di mobilitare a favore del sistema imprenditoriale circa 117 miliardi di euro (+73% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente), attraverso un mix di interventi disegnato su tutte le fasi del ciclo di vita delle imprese. Per favorire la nascita di start-up, e potenziare l’azione a sostegno dell’innovazione, si continuerà, per esempio, a puntare sul venture capital, campo in cui Cdp ha un ruolo di operatore primario, tramite fondi e fondi di fondi, ma anche attraverso partnership con player istituzionali europei, in primis il Fei-Fondo Europeo per gli Investimenti. A sostegno della crescita e della competitività delle imprese ci sono invece le operazioni di private equity, implementate dalle due nuove società di gestione (Fondo Strategico Italiano Sgr Spa e QuattroR Sgr Spa), oltre che dal Fondo Italiano d’Investimento Sgr (del cui capitale Cdp ha una quota significativa); l’obiettivo è quello di garantire alle imprese che vogliono e possono crescere l’ossigeno necessario allo sviluppo. Infine c’è il supporto ai processi di internazionalizzazione; e il Gruppo Cdp può avere un ruolo determinante nel processo di espansione delle imprese italiane all’estero. Al riguardo, nei primi 18 mesi di piano industriale (al 30 giugno 2017) ha mobilitato 20,6 miliardi di euro, in particolare nei settori della cantieristica navale, della difesa e delle infrastrutture. Inoltre, la crescente sinergia, sotto il profilo organizzativo, con Sace e Simest nel nuovo Polo dell’Export consente di offrire alle imprese nazionali una gestione più efficace del portafoglio prodotti del Gruppo, con un unico gestore della relazione, che è in grado di rappresentare le singole società prodotto. Gli interventi di Cdp a supporto del sistema imprenditoriale italiano sono attuati anche attraverso l’intermediazione delle istituzioni finanziarie, che si sviluppa principalmente lungo due direttrici: credito agevolato o strumenti a “plafond” e strumenti di risk sharing o di capital relief. Nel primo caso si tratta della concessione di credito agevolato strutturato con ricorso a risorse della Cassa assistite da contribuzioni statali in conto interessi (ad esempio il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca – Fri e il Plafond Beni Strumentali). Nel secondo si tratta di nuovi strumenti finalizzati a supportare le istituzioni finanziarie nelle proprie misure di ottimizzazione del capitale e liberare risorse da destinare a nuovi impieghi in favore delle imprese, incluse quelle attivate dal “Piano Juncker”. Un’ulteriore nuova linea di attività è l’alternative financing. In quest’ottica, nel 2017 Cdp ha collaborato con Elite – un’innovativa piattaforma di servizi lanciata da Borsa Italiana – per la strutturazione di un “basket bond”, cioè un’obbligazione garantita da un paniere di “mini-bond”.
Grazie all’intera gamma di questi strumenti, nel solo 2017, sono state supportate 22 mila imprese, in prevalenza piccole e medie.
Primo semestre 2017 mobilitati oltre 13 miliardi
A fine giugno, la Cassa Depositi e Prestiti registrava, nel bilancio del primo semestre 2017, un patrimonio netto totale consolidato di 34,6 miliardi di euro (21,9 miliardi di pertinenza della Capogruppo), a fronte del quale, nel periodo, il Gruppo ha mobilitato a favore dell’economia italiana circa 13,1 miliardi (di cui 9,3 mobilitati e gestiti dalla Capogruppo), con una crescita del 5% rispetto al primo semestre 2016 e in linea con gli obiettivi di avanzamento previsti nel Piano industriale 2016-2020. Le risorse sono state destinate per 6,4 miliardi (49%) all’internazionalizzazione, per 4,8 miliardi (37%) alle imprese, per 1,8 miliardi (14%) al settore government, pubblica amministrazione e infrastrutture, e per i restanti 0,1 miliardi di euro al real estate. Complessivamente, nei primi 18 mesi dall’attivazione del Piano, il Gruppo Cdp ha mobilitato risorse per 43 miliardi di euro a sostegno dell’economia del Paese, pari a oltre il 25% di quelle totali previste sull’intero orizzonte 2016-2020. Il margine d’intermediazione cresce di 1,5 miliardi di euro rispetto al primo semestre 2016 grazie al significativo aumento degli utili da partecipazioni: +1,3 miliardi rispetto al primo semestre 2016. Il risultato netto di Gruppo è positivo per circa 2,5 miliardi di euro (0,6 miliardi di euro nel primo semestre 2016), grazie sia al rilevante incremento del risultato della Capogruppo, sia al positivo contributo delle società incluse nel perimetro di consolidamento. L’utile netto del semestre di pertinenza della Capogruppo è pari a 1,6 miliardi di euro (0,01 miliardi di euro nel primo semestre 2016). L’utile netto della Capogruppo è di circa 1,2 miliardi di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2016 (1,1 miliardi di euro).
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