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Avanguardia russa tra amore e rivoluzione

Nell’anno del centenario della rivoluzione di ottobre, il Man – Museo d’arte della provincia di Nuoro e la Fondazione di Sardegna promuovono la mostra “Amore e rivoluzione. Coppie di artisti dell’avanguardia russa”, in programma fino al 1° ottobre 2017. L’esposizione adotta l’innovativo punto di vista delle “coppie di artisti” per rileggere le vicende dell’avanguardia visiva russa attraverso il contributo di sei autori della prima generazione, uniti nella ricerca di nuovi linguaggi espressivi, così come nella vita comune: Natalya Goncharova e Mikhail Larionov, Varvara Stepanova e Alexander Rodchenko, Lyubov Popova e Alexander Vesnin. Destinata ad attrarre un pubblico variegato, non soltanto di amanti della storia dell’arte, ma anche di appassionati di storia del Novecento, di comunicazione, design e fotografia, la mostra racconta lo stretto legame tra arte e vita che le diverse coppie si trovarono a sperimentare, in una fase di intensa collaborazione e di grande impegno, sia artistico che politico. Attraverso un nucleo di oltre cento opere, tra dipinti, sculture, disegni, collage, fotografie, manifesti pubblicitari e di propaganda politica, l’esposizione indaga i metodi di lavoro, le tecniche, i linguaggi, soffermandosi sui punti di contatto, ma anche sulle specificità e dunque sui diversi profili degli autori considerati. Accomunati dall’ambizione di connettere tutti i generi della creatività artistica con l’azione estetica, l’elaborazione teorica e la prospettiva politica, gli artisti dell’avanguardia contribuirono ad alimentare l’aspirazione al cambiamento e a costruire le basi di una nuova idea di società.

Contraddistinti da una grande produttività, i movimenti nati sotto la spinta della rivoluzione bolscevica del 1917 portarono alla ribalta non soltanto un numero senza precedenti di donne artiste, attive alla stregua degli uomini, ma anche una serie inusuale di coppie, all’interno della quale le tre coinvolte in questo progetto possono essere considerate le più importanti e rappresentative. Lavorando fianco a fianco, condividendo spazi, idee, programmi, le coppie dell’avanguardia russa giunsero a fondere indissolubilmente la sfera privata con quella pubblica, promuovendo e testimoniando quella visione utopica, quella possibilità di una creazione collettiva alternativa al mito dell’arte come sfera del genio solitario, di cui la rivoluzione si era fatta promotrice insieme al grande ideale della parità di genere.

La mostra si può visitare dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro.

Nella foto il celebre poster pubblicitario di Alexander Rodchenko del 1925.

“Fondazioni” settembre-ottobre 2017