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Riciclare, anche in carcere

Un laboratorio per dare nuova vita a tessuti riciclati, che altrimenti verrebbero gettati. Siamo nel carcere Luigi Bodenza di Enna e, grazie al progetto NoBuri, alcuni detenuti hanno avuto la possibilità di impegnarsi nell’arte del riuso per realizzare delle borse, imparando così anche a tutelare l’ambiente. Il percorso è iniziato a dicembre scorso, con l’“ingresso” delle macchine da cucire nella casa circondariale. Un fatto insolito, che però ha dato i suoi buoni frutti, unendo il rispetto per la natura con la possibilità di impiegare il tempo – un’unità di misura lunghissima in carcere – insieme agli altri, condividendo il lavoro per costruire insieme qualcosa di utile. Non solo tessuti, allora, ma anche momenti di vita rigenerati.

I vecchi sacchi della farina diventano capolavori nella mani di Franco, quelli della torrefazione prendono forma tra le dita di Mekhaui, le stoffe delle tende da sole rifioriscono al tocco di Giuseppe. Dopo la cucitura, le borse vengono decorate con lo stencil e personalizzate con il logo NoBuri. L’obiettivo generale del progetto è sensibilizzare i cittadini a non buttare il rifiuto riciclabile, ma a differenziarlo e a riutilizzarlo e prevede anche altre iniziative che vanno in questa direzione, come i laboratori per imparare le modalità di riuso della carta, di materiale elettronico e elettrico. L’iniziativa è sostenuta nella provincia di Enna dalla Fondazione con il Sud ed è promossa da Anpas Sicilia in collaborazione con associazioni, organizzazioni, istituzioni del territorio.

Link: www.fondazioneconilsud.it