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A Firenze l’arte si rivela

Da Giotto al Novecento, nei saloni della Fondazione Le opere più preziose della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze sono esposte al pubblico, nella sede di via Bufalini, in tutti i weekend e nei giorni festivi, fino al 26 febbraio. Come afferma Carlo Sisi, direttore della Commissione Tecnica Arte della Fondazione, non si tratta di aprire le sale di un museo, ma di accogliere i visitatori in «un ‘ambiente diffuso’ di eccellenze artistiche non separato ma integrato nella vita quotidiana di coloro che lavorano nella sede della Fondazione».

Formatasi nel corso del Novecento grazie ad acquisizioni effettuate dalla Cassa di Risparmio, la Collezione è stata in gran parte rilevata dalla Fondazione, tra il 2000 e il 2001, per evitarne la frammentazione e impedire la dispersione di opere legate alla storia della città. Negli ultimi anni sono state effettuate nuove importanti acquisizioni, sicché l’attuale raccolta vanta circa 900 opere tra dipinti e sculture, oltre a diverse migliaia di disegni e litografie di Pietro Annigoni e Luciano Guarnieri, per un valore patrimoniale complessivo che ammonta a circa 36 milioni di euro. L’opera più antica è la Madonna col Bambino di Rinaldo da Siena (seconda metà del XIII sec.) mentre quelle più preziose sono due tavolette su fondo oro di Giotto raffiguranti i santi Giovanni Battista e Francesco (1320 ca.). Altri protagonisti della Collezione sono il grande tondo di Filippino Lippi Madonna con Bambino e angeli (1485-86 ca.) e un Santo domenicano del Beato Angelico (1440- 44 ca.) concesso in comodato d’uso al Museo di San Marco. Di grande valore sono la coppia di vedute di Firenze di Gaspar Van Wittel (Veduta dell’Oltrarno di Firenze dalle Cascine e Veduta dell’Arno alla pescaia verso San Niccolò a Firenze) degli inizi del XVIII secolo. E degne di nota sono alcune delle acquisizioni più recenti: una tela di Llewelyn Lloyd Veduta di Firenze dalla chiesa dei Cappuccini di Montughi (1906), oggetto di un recente restauro preventivo e di conservazione, e il grande encausto a freddo (cm 179,5 x 358) di Giovanni Colacicchi (1900-1992) che rappresenta l’Allegoria delle arti e dello spettacolo che un tempo decorava lo storico cinema fiorentino Gambrinus.

Il percorso espositivo si svolge attraverso sale dedicate ognuna a un episodio della storia figurativa italiana e in particolar modo toscana, dal XIII al XX secolo: dai maestri antichi e rinascimentali come Giotto, Mariotto di Nardo, Filippino Lippi, Perugino e Vasari, ai pittori macchiaioli e naturalisti come Giovanni Fattori, Odoardo Borrani ed Eugenio Cecconi, fino ai protagonisti del Novecento come Lorenzo Viani, Giovanni Colacicchi, Primo Conti, senza tralasciare la serie di vedute di Firenze eseguite tra il XVII e il XIX secolo (Giuseppe Zocchi, Piazza San Firenze, 1744). Il percorso prosegue poi nelle sale istituzionali al primo piano, per concludersi con l’esposizione permanente di 1.500 soldatini di epoca napoleonica, appartenuti al professor Alberto Predieri e ritenuta tra le più importanti collezioni del settore. A conclusione è allestita una piccola esposizione temporanea di opere che si distinguono per il tema sociale (nella foto in basso Amalia Mecherini, La banca dei poveri, 1924), insieme a un focus grafico su alcuni dei progetti realizzati negli anni dalla Fondazione nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, a testimonianza che i settori di Beneficenza e filantropia e di Arte e beni culturali sono tra i principali in cui opera la Fondazione. 


«Abbiamo aperto alla città e reso fruibile al pubblico una collezione di grande valore che appartiene alla nostra storia, ma anche a quella di Firenze e della Toscana» ha sottolineato il presidente della Fondazione Umberto Tombari: un’autentica meraviglia, alla quale si è introdotti da una spettacolare video-installazione allestita nel salone di ingresso a pian terreno. Per l’occasione dell’evento, intitolato “In collezione. Un percorso d’arte dal XIII al XX secolo”, è stata anche edita una guida (Mandragora) a cura dello storico della Collezione Emanuele Barletti, disponibile presso le librerie e i bookshop convenzionati. Inoltre l’iniziativa è accompagnata da un progetto di social media communication, che ha l’obiettivo di coinvolgere anche i più giovani nella fruizione e nella partecipazione al percorso espositivo. Sono infine previste iniziative speciali dedicate ai ragazzi degli istituti superiori fiorentini, in particolare collegate al tema dell’alternanza scuola-lavoro. Le visite, gratuite, vanno prenotate telefonando allo 055538400 oppure scrivendo a incollezione@entecrf.it

“Fondazioni” gennaio-febbraio 2017