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Al Sud rifioriscono i beni comuni

Restituire nuova vita ai beni storico-artistici inutilizzati del Mezzogiorno, promuovendone l’uso “comune” attraverso attività sociali e culturali economicamente sostenibili, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale. È questo che sta facendo da qualche anno la Fondazione con il Sud attraverso il Bando Storico-Artistico e Culturale. L’iniziativa, partita nel 2008 e replicata nel 2011, con un’erogazione complessiva di oltre 8 milioni di euro ha favorito la riattivazione e l’apertura al pubblico di 21 beni inutilizzati in tutto il Mezzogiorno. E nel 2016 si prosegue con altre sette nuove riaperture. In Sicilia, due progetti recupereranno e animeranno i Padiglioni 10 e 20 dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. In Puglia: nel Salento saranno avviate due iniziative, nel Convento dei Francescani Neri di Specchia (Le) e nella Distilleria Nicola De Giorgi a San Cesareo di Lecce (nella foto); mentre a Taranto sarà valorizzato Palazzo Amati. In Campania, due progetti restituiranno alle comunità locali Palazzo Paolo V a Benevento e Palazzo Machiavelli a Montoro (Av). Gli interventi, che saranno sostenuti complessivamente con oltre 3,3 milioni di euro, coinvolgono più di 60 organizzazioni tra università, associazioni, cooperative sociali, fondazioni, enti locali e imprese.

Il percorso che ha portato alla selezione dei beni culturali e dei progetti di valorizzazione è lungo. Innanzitutto la Fondazione con il Sud invita gli enti pubblici e privati proprietari di immobili di rilevanza storico-artistica e culturale a candidare i propri beni inutilizzati come luoghi da valorizzare attraverso modalità individuate dalle comunità locali. L’anno scorso sono stati oltre 220 i beni proposti (ville e palazzi storici, ex luoghi di culto, castelli e fortezze, beni archeologici e di archeologia industriale). Questi vengono pubblicati dalla Fondazione sul sito www.ilbenetornacomune.it con l’obiettivo, oltre che di rendere pubbliche le candidature, di condividere le informazioni, ma anche le storie, le immagini dei beni e le idee di riuso suggerite da cittadini e utenti del web, portando all’attenzione dei decisori e dell’opinione pubblica il tema dell’utilizzo comunitario del patrimonio culturale attraverso innovazioni sociali, affinché il nostro patrimonio culturale non sia dimenticato ma possa, anzi, diventare sempre più accessibile e fruibile.

Dei 220 beni proposti la Fondazione ne seleziona 14, per i quali, con il Bando Storico-Artistico e Culturale, cerca progetti di valorizzazione. Prima della pubblicazione del bando i proprietari stipulano un accordo con la Fondazione con il Sud in base al quale, senza conoscere preventivamente né le attività che saranno realizzate nel bene né chi le promuoverà, e senza poter essere coinvolti nelle partnership progettuali, si impegnano a concedere al soggetto responsabile dell’iniziativa che sarà realizzata all’interno dello spazio la disponibilità gratuita dell’immobile stesso per un periodo di almeno dieci anni. Al bando hanno risposto in 46, con altrettanti progetti; 7 di questi sono stati finanziati.

“Fondazioni” marzo-aprile 2016