Sono stati oltre 160 gli iscritti ai corsi di lingua e cultura cinese promossi per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Varrone di Rieti.
Chiusi nel mese di ottobre, i corsi gratuiti hanno avuto il loro epilogo mercoledì 25 novembre, presso le sale di Palazzo Potenziani, con la consegna ufficiale degli attestati di partecipazione per coloro che hanno seguito almeno l’80% delle lezioni, alla presenza dei docenti dei rispettivi corsi e dei vertici della Fondazione Varrone.
Giunta al terzo anno consecutivo, la proposta formativa della Fondazione unica nel territorio reatino, ha raccolto sempre un maggior numero di iscritti fino ad arrivare alla quota di 166 partecipanti del 2015.
Tutti i partecipanti alla cerimonia hanno evidenziato all’unanimità, non solo la competenza delle docenti Raffaella Meloni e Martina Turriziani e delle due insegnanti madrelingua in collegamento online (Zhao Mai Rong, Hu Chenlu), ma l’utilità e l’efficacia del corso sia come valore aggiunto nell’inserimento nel proprio curriculum vitae più spendibile nel mondo del lavoro, sia come strumento concreto per conoscere un paese leader economico anche dal punto di vista culturale, indispensabile per gestire i rapporti commerciali e istituzionali oltre che come accrescimento personale.
«E’ sorprendente lo spaccato sociale che emerge nell’ ascoltare i corsisti che con grande impegno sono riusciti a terminare tutto il percorso formativo – afferma il presidente della Fondazione Varrone, Antonio Valentini – Devo constatare la voglia di rinnovamento e di crescita dei numerosissimi partecipanti. Mi rallegro con coloro che hanno avuto la costanza di terminare il percorso. Con sorpresa vedo studenti di appena di 12 anni e altri di 15 e 17 che con grande curiosità e generosità hanno intrapreso questo corso complesso per arricchire le proprie conoscenze, neolaureati che fanno colloqui ottenendo una maggiore considerazione allegando il corso di cinese definito di ottimo livello, giovani che hanno voglia di viaggiare e formare se stessi, dirigenti di azienda che devono gestire anche nuovi rapporti commerciali con interlocutori cinesi».