In una giornata in cui l’Egitto si prepara ad affrontare una nuova ondata di manifestazioni convocate dal Fronte di salvezza nazionale, che riunisce i principali movimenti di opposizione egiziani, all’indomani del rifiuto del presidente Mohamed Morsi di annullare il decreto e il referendum sulla costituzione, ci capita di scrivere che a vincere il Premio per la Cultura Mediterranea – Sezione Cultura dell’Informazione è Ala al-Aswani, che è autore del recentissimo volume “La rivoluzione egiziana” ed è stato premiato per la sua opera di diffusione del pensiero democratico in Egitto. Questa coincidenza non ci sembra un’ironia della sorte, bensì la conferma di quanto le Fondazioni di origine bancaria siano capaci di essere attente all’oggi e a tutto ciò che può contribuire alla crescita sociale e civile non solo delle loro comunità di riferimento, ma del Paese e di un mondo ormai globalizzato. Sì perché il Premio per la Cultura Mediterranea, giunto alla sua sesta edizione, è promosso dalla Fondazione Carical, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per valorizzare le diverse culture presenti intorno a quest’antico specchio di mare, cercando di realizzare nel tempo e col tempo la natura dell’incontro che riconosca le diversità ed esalti i punti di contatto e di valori comuni. Questo premio trova nel presidente della Fondazione, nonché del Comitato promotore del Premio, professor Mario Bozzo, un cultore attento ed estremamente sensibile a ciò che avviene sulle due sponde del Mediterraneo. «La VI edizione del nostro Premio – ha dichiarato in occasione della cerimonia di assegnazione, lo scorso 28 settembre – conferma l’interesse che il mondo della cultura, a livello nazionale e internazionale, riserva a una iniziativa che è diversa da tutte le altre che affollano il settore dei premi culturali. Rivolge infatti la sua attenzione a quanti, giovani e meno giovani, contribuiscono con le loro opere a far conoscere le culture che vivono all’interno dei paesi mediterranei. Per questo è un premio internazionale e si avvale dell’apporto fecondo di una Giuria i cui componenti vengono dalle università, anche straniere, o comunque insegnano discipline legate al mondo mediterraneo. C’è un’altra ragione della diversità del nostro Premio – ha aggiunto – il fatto che esso non è un semplice evento che si conclude in una “bella” serata sotto le luci di un’effimera ribalta. È invece un grosso contenitore che ingloba un laboratorio di lettura, una Giuria Scolastica, l’incontro con gli autori, nonché programmi collaterali rivolti soprattutto ai giovani studenti della nostra scuola e della nostra università». Oltre ad Ala al-Aswani, i vincitori del Premio per la Cultura Mediterranea 2012 sono: Ester Armanino – Sezione Narrativa Giovani, per il romanzo d’esordio “Storia naturale di una famiglia” (Einaudi), il cui riconoscimento è stato attribuito da una giuria composta da oltre 200 studenti di scuole calabresi e lucane; Goce Smilevski – Sezione Narrativa, per il bestseller tradotto in 20 lingue “La sorella di Freud” (Guanda); Michele Ainis – Sezione Società Civile, costituzionalista di fama internazionale; Cesare de Seta – Sezione Scienze dell’Uomo, per la sua originale attività di storico dell’arte e dell’architettura, che nel ritirare il premio ha ricordato le sue radici calabresi e, infine, il regista Gianni Amelio – Sezione Creatività, che ha ricevuto l’ovazione del pubblico. La cerimonia si è svolta al Teatro Rendano di Cosenza, aperta da un suggestivo momento di contaminazione artistica, denominato “Di che amore…”. Sei scene e quattro quadri tra letteratura, cinema, musica ed altro ancora, dedicate alle varie declinazioni del sentimento amoroso. Una trama dipanata progressivamente dagli ottimi Ernesto Orrico e Alessandro Castriota Skanderbeg – interpreti di due italiani a New York che si interrogano sul significato dell’amore – e dai musicisti Antonio Ruffo, Ivano Biscardi e Alfredo Vena, dagli attori Carlo Gallo e Raffaella Salamina, dai ballerini Marco Coscarella e Giulia Vecchione della Scuola di danza Mirella Castriota di Rende, su coreografie di Lia Molinaro, fino agli straordinari Campioni del mondo 2011 di Tango argentino: Francesco Panei ed Eva Petruzzi. La nutrita presenza di stampa nazionale ed estera ha confermato l’internazionalizzazione e la crescita del Premio letterario – sottolineata dall’intervento in platea di Dundar Kesapli, presidente dell’Associazione Giornalisti del Mediterraneo – che anno dopo anno contribuisce a diffondere un messaggio di apertura al dialogo tra le diverse anime culturali dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.