«Come si diventa un top gun? Che qualità ci vogliono? Cosa si prova a compiere ardite acrobazie per intrecciare un tricolore di fumo?». Queste e molte altre sono state le domande che il comandante della Pattuglia acrobatica nazionale, Marco Lant, si è sentito rivolgere dagli studenti nel corso degli incontri organizzati nelle classi dell’ultimo anno delle scuole medie di Udine e Pordenone, grazie a un progetto educativo della Fondazione Crup che si protrarrà anche nel 2012 e che si è svolto in collaborazione con le Frecce Tricolori, l’Aeronautica Militare, l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia-Giulia e l’Azienda Speciale Villa Manin. Finora sono stati 1.200 gli allievi che hanno partecipato a questi incontri; 1.600 quelli che hanno potuto visitare la base aerea di Ricolto. La Fondazione Crup ha fortemente creduto nell’iniziativa, perché le Frecce Tricolori rappresentano l’eccellenza e sono quindi un esempio da seguire per tutti i giovani studenti. Essi «possono aiutare a riscoprire – ha detto il presidente della Fondazione, Lionello D’Agostini – il bagaglio di valori che stanno alla base di una società civile e progredita. Cioè il rispetto delle regole e delle persone, il senso del dovere, lo spirito di sacrificio nello studio, nello sport, nel lavoro, nella vita, la valorizzazione del merito, l’orgoglio di appartenere a una famiglia, a una squadra, e insieme l’umiltà di mettersi al loro servizio». Agli studenti i piloti hanno spiegato che la passione, la tenacia, il coraggio, l’umiltà, il senso del dovere e lo spirito di squadra sono qualità fondamentali per raggiungere obiettivi importanti nella vita e nel proprio lavoro; e che la determinazione, la costanza e il sacrificio nello studio aiutano a raggiungere livelli di eccellenza in qualsiasi settore. La carriera di un pilota acrobatico passa attraverso una durissima selezione e un complesso percorso di studi che si conclude con una laurea in ingegneria all’Accademia Aeronautica. Ma se i ragazzi delle scuole pensavano di incontrare un Top Gun simile ad un attore di qualche film di azione, hanno dovuto ricredersi. Ad esempio il Maggiore Simone Cavelli, solista della Pan, incalzato dagli studenti su quale fosse la sua guida automobilistica dopo aver pilotato un jet, ha risposto di essere molto scrupoloso, nel pieno rispetto di se stesso ma soprattutto del prossimo. Ed ha concluso dicendo: «Per spiccare il volo occorrono piedi ben appoggiati per terra».