Si sa: la musica può andare lontano e attraversare i confini, a volte anche quelli più impenetrabili delle barriere culturali, ideologiche, religiose. Un esempio prestigioso e suggestivo è l’iniziativa promossa dalla Fondazione Varrone che, nel periodo delle festività natalizie, ha portato da Rieti a Betlemme e da qui a Gerusaemme lo stesso concerto, realizzato dai musicisti della Young Musicians European Orchestra di retta dal grande maestro Paolo Olmi. È stata un’occasione di promozione del territorio reatino e del tradizionale e antichissimo presepe di Greccio, ma, soprattutto, un evento culturale dalle possibili importanti ricadute a favore del dialogo fra Cristiani, Ebrei e Musulmani. Subito dopo il concerto reatino, tenutosi il 20 dicembre al Teatro Vespasiano, i giovani musicisti, insieme a una delegazione guidata dal sindaco di Rieti, sono partiti alla volta di Betlemme per suonare nella Basilica della Natività e poi proseguire per Gerusalemme, dove si sono esibiti nel Museo di Israele, proprio davanti alla Annunciazione di San Martino alla Scala del Botticelli, prestata per alcuni mesi dal Governo italiano a quello israeliano. «Questo concerto, che sarà ripetuto ogni anno, può diventare una privilegiata occasione di incontro dei luoghi universali della fede e un’opportunità per far conoscere il nostro territorio intriso ancora della spiritualità francescana» ha dichiarato il presidente della Fondazione Varrone, Innocenzo de Sanctis.