Quattro milioni di euro destinati a 59 progetti, di cui 46 provenienti dalla provincia di Padova e 13 dalla provincia di Rovigo. È questo l’esito della selezione delle 127 richieste pervenute complessivamente al “Progetto Sociale”, bando promosso dalla Fondazione Cariparo con l’obiettivo di sostenere interventi sui temi dell’integrazione, della disabilità e della socializzazione. La partecipazione era riservata ad enti e istituzioni non profit delle province di Padova e di Rovigo, compresi enti religiosi, associazioni e fondazioni, che siano proprietari o gestiscano, senza finalità di lucro, strutture o servizi inerenti i temi del bando volto a favorire: l’integrazione e l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di disagio; il miglioramento dell’assistenza a persone con disabilità e il loro inserimento sociale; la socializzazione tra persone di diverse generazioni. Sul fronte dell’integrazione si è scelto di privilegiare progetti che, attraverso la realizzazione di strutture o l’acquisto di beni, migliorassero i servizi di assistenza a persone in condizioni di disagio o a rischio emarginazione e che ne promuovessero l’inserimento lavorativo. Sul fronte della disabilità lo scopo è stato quello di supportare iniziative che, sempre attraverso la realizzazione di strutture o l’acquisto di beni, potenziassero i servizi di assistenza, accoglienza e inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità fisica, psichica o sensoriale. Sul fronte della socializzazione, infine, sono stati selezionati progetti che prevedessero la realizzazione o il recupero di strutture aggregative per giovani e anziani: un modo per favorire l’incontro tra coetanei e tra persone appartenenti a generazioni diverse, attraverso il loro coinvolgimento in attività collettive. «L’alto numero delle richieste pervenute – ha sottolineato Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cariparo – ci testimonia come i bisogni ai quali questa iniziativa si propone di dare risposta siano particolarmente diffusi. Un fenomeno che, insieme all’elevata qualità dei progetti esaminati, ci ha indotto ad aumentare di un milione di euro il plafond destinato inizialmente al bando. Il sociale rimane il settore prioritario d’intervento».