Vasto è il panorama degli interventi delle Fondazioni volti a far sì che la scuola sia un luogo veramente inclusivo e in grado di offrire a tutti i ragazzi le pari opportunità di cui hanno bisogno, soprattutto attraverso il sostegno a progetti di contrasto dell’abbandono scolastico e per l’integrazione degli alunni stranieri o disabili. A seguire solo alcuni esempi emblematici.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze porta avanti il progetto “Orienta-Drop out” (letteralmente “caduti fuori”), che sperimenta un approccio di welfare preventivo e curativo nei confronti dei ragazzi che abbandonano gli studi prima di aver conseguito un diploma o una laurea. Questo innovativo modello si focalizza sul potenziamento e il recupero delle competenze di base degli alunni, da quelle linguistiche a quelle matematico-scientifiche. Attraverso metodologie attive ed esperienziali, che favoriscono la comprensione delle materie con esempi concreti e quotidiani (per la matematica si utilizzano i mattoncini Lego), i ragazzi sono coinvolti, motivati e più disponibili all’apprendimento.
La Fondazione Carigo finanzia, invece, un progetto di integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Gorizia. Si tratta di un’iniziativa di grande rilevanza didattica e sociale, indirizzata a tutti gli istituti scolastici isontini. È coordinata dall’Ufficio Scolastico Provinciale, in stretta collaborazione con gli Ambiti socioassistenziali ed è rivolta agli allievi certificati ai sensi della L. 104/92.
Per affrontare infine il problema della cosiddetta “segregazione formativa”, che condanna la maggior parte degli studenti stranieri ad abbandonare la scuola al termine della secondaria di primo grado o a privilegiare percorsi orientati all’immediato inserimento lavorativo (istituti professionali) invece di proseguire gli studi negli istituti tecnici o nei licei, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariparo hanno dato vita, nel 2009, a un progetto appositamente studiato per promuovere le pari opportunità nei percorsi scolastici. Si tratta di un intervento di “discriminazione positiva” a favore degli alunni stranieri, che prevede un’offerta di servizi mirati, con l’obiettivo di garantire loro la possibilità di effettuare una scelta più libera da condizionamenti e pregiudizi culturali.
Da ultimo non si può non ricordare una modalità d’intervento fra le più tradizionali, forse poco innovativa, ma senz’altro importantissima per garantire la possibilità di proseguire gli studi anche ai ragazzi provenienti da famiglie non abbienti. Ci riferiamo alle borse di studio: una formula che le Fondazioni in molti casi hanno ereditato dalle originarie Casse di Risparmio, le quali, a suo tempo, avevano istituito le cosiddette “pagelle d’oro” e le hanno portate avanti con formule legate al merito e all’Isee. Sono previste borse di studio per studenti poveri meritevoli, sussidi per svolgere periodi di studio all’estero (è vastissima la platea delle Fondazioni che collaborano con la Fondazione Intercultura, la principale organizzazione che permette ai ragazzi di studiare un anno fuori dall’Italia, vivendo presso famiglie accreditate), nonché contributi per acquistare libri di testo e altri materiali scolastici.