Quanti giovani oggi hanno un sogno che grazie alla loro generosità e audacia è riuscito a venir fuori dal cassetto dei desideri e si è trasformato in un progetto, un’iniziativa condivisa con altri giovani, addirittura un’impresa? Sono certamente molti (tra aprile e giugno le nuove imprese aperte in Italia da giovani con meno di 35 anni di età sono state quasi 32mila: in media 300 al giorno, sabati e domeniche incluse; fonte Unioncamere) anche nel campo dell’arte e della cultura. Ma quanti riescono a farne una possibilità di lavoro capace di durare nel tempo? Spesso la creatività e l’impegno non sono sufficienti a garantire la sostenibilità nel lungo periodo di un’impresa, quantunque nel campo del non profit le valenze sociali prevalgano su quelle economiche e quindi la spinta motivazionale risulta un aiuto importante a superare le difficoltà. Anche nelle imprese non profit, dunque, le dinamiche gestionali devono seguire criteri capaci di garantire almeno la remunerazione del lavoro e i costi. Così nel 2012, nell’ambito della Commissione per i Beni e le Attività Culturali dell’Acri, guidata da Marco Cammelli, è nata l’idea di creare un’iniziativa sostenuta da Fondazioni associate (per l’edizione 2015 erano 18) che sia capace di accompagnare dal punto di vista gestionale e organizzativo imprese culturali giovanili non profit la cui maggioranza dei componenti non abbia più di 35 anni, selezionate tramite bando. Il progetto si chiama Funder35 e offre a queste imprese sia risorse economiche utili al loro consolidamento e sviluppo – devono infatti essere in esercizio da almeno due anni – sia un sostegno formativo agli operatori e assistenza per la gestione amministrativa e fiscale.
Finora sono 54 le imprese culturali giovanili non profit che hanno ricevuto un sostegno, con un importo complessivo di circa 3 milioni di euro, erogati in tre anni. Nel 2015 si è aggiunto un contributo di ulteriori 2,5 milioni, i cui destinatari sono stati annunciati il 15 dicembre scorso. Si tratta di 50 imprese, scelte fra 170 candidature, attive in diversi ambiti – danza, teatro, musica, fotografia, cinema, arte, fumetto, enogastronomia e turismo (l’elenco è pubblicato sul sito www.funder35.it) – e dislocate in 14 regioni d’Italia: 9 in Piemonte (province di Asti, Cuneo, Torino); 7 in Campania (province di Avellino, Caserta, Napoli, Salerno); 5 in Emilia-Romagna (province di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia), 5 in Lombardia (province di Cremona, Milano), 5 in Toscana (province di Firenze, Livorno, Lucca, Siena); 4 nelle Marche (province di Ancona e Ascoli Piceno); 3 in Puglia (province di Bari e Lecce); 2 in Friuli-Venezia Giulia (Udine), 2 in Liguria (Genova, La Spezia), 2 in Sardegna (province di Cagliari e Sassari), 2 in Valle d’Aosta (provincia di Aosta), 2 in Veneto (Padova); 1 in Calabria (Reggio Calabria) e 1 in Sicilia (provincia di Agrigento).
L’obiettivo di Funder35 è aiutare queste imprese a superare le criticità di un mercato particolarmente delicato e difficile, che risente più di altri delle difficoltà in cui versano i bilanci pubblici; ci si propone di rafforzarle sia sul piano organizzativo che gestionale, premiando l’innovatività. Per questa quarta edizione, oltre alle 50 imprese selezionate, Funder35 prevede un percorso di accompagnamento per ulteriori 12 organizzazioni culturali non profit, individuate tramite lo stesso bando: queste non riceveranno un contributo economico, ma potranno accedere ugualmente ai servizi e partecipare al percorso formativo, insieme alle prime 50: un percorso in cui il confronto fra le rispettive esperienze è una leva fondamentale per la crescita.
«Lo scambio di informazioni è un elemento importante – sottolinea Cammelli –. Si impara anche dalle altre imprese che registrano le stesse problematiche, quali ad esempio la gestione o le questioni fiscali e amministrative. Si apprende anche attraverso le esperienze delle imprese beneficiarie delle edizioni precedenti, di cui vengono trasmesse le pratiche che hanno meglio funzionato. Inoltre sapere cosa accade intorno aiuta a non sentirsi e a non rimanere isolati. Di tutte le attività di formazione la comunicazione delle esperienze è probabilmente la più importante».
I vincitori del bando 2015 sono stati premiati il 26 gennaio in un incontro svoltosi presso il Mibact. Nel corso dell’incontro è stato anche ufficialmente siglato un protocollo tra Funder35, Acri e Abi (rappresentati dai rispettivi presidenti: Marco Cammelli, Giuseppe Guzzetti, Antonio Patuelli) che, per le edizioni del bando 2015, 2016, 2017, prevede la definizione di specifici servizi bancari da parte delle banche che aderiranno al protocollo da dedicare alle imprese vincitrici di Funder35 e a tutte quelle che, pur non avendo ottenuto l’assegnazione di uno specifico contributo, saranno state segnalate dal Comitato di valutazione di Funder come meritevoli di attenzione. Il protocollo, denominato, “Banche per la cultura. Missione: imprese culturali under 35” si propone da un lato di favorire il rafforzamento delle competenze bancarie nella gestione del rapporto con questa particolare tipologia di soggetti, dall’altro promuovere l’organizzazione di corsi di formazione sulle tematiche relative alla corretta gestione finanziaria d’impresa e agli strumenti bancari disponibili. Obiettivo primario, infatti, è quello di accompagnare lo sviluppo delle imprese anche attraverso la predisposizione di iniziative di educazione finanziaria. Tra le prime banche aderenti al protocollo ricordiamo Cassa di Risparmio di Ravenna, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Prossima (Intesa Sanpaolo), Banco Popolare e Unicredit. I servizi offerti dalla banca, secondo quanto previsto dal protocollo, saranno impostati su base individuale, senza alcuna forma di automatismo nella messa a disposizione del servizio ovvero della concessione del credito. I tre firmatari dell’accordo – Acri, Abi, Funder35 – si impegnano a predisporre un meccanismo di monitoraggio relativo ai servizi erogati, al fine di verificare i risultati conseguiti e valutare eventuali esigenze di modifica o integrazione del protocollo stesso. Inoltre effettueranno una verifica sull’andamento economico-finanziario dell’insieme dei soggetti beneficiari, al fine di avviare la raccolta di dati utili per la valutazione del livello di rischio di credito del comparto.
L’edizione 2015 di Funder35 è stata sostenuta da: Compagnia di San Paolo, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Banco di Sardegna, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione con il Sud, Fondazione Crup, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Livorno, Fondazione Sicilia.