Sono tante in Italia, ed anche nel parmense, le famiglie che rischiano di trovarsi al di sotto della soglia di povertà a causa della crisi economica. Per rispondere a questa emergenza la Fondazione Cariparma ha messo in campo una serie di strumenti straordinari che vanno ad affiancare il suo tradizionale impegno nel settore dell’assistenza sociale e del sostegno alle famiglie. Il più recente è un’iniziativa lanciata in partnership con la Provincia di Parma per ridurre i costi a carico delle famiglie e si chiama “Dote – Dare opportunità in tempo di emergenza” . Il progetto si articola in quattro azioni specifiche: “Tempo in più. A sostegno dell’equilibrio fra tempi di vita e tempi di lavoro”, per supportare quei lavoratori che rimodulano l’orario lavorativo al fine di prendersi cura dei figli di età compresa fra tre mesi e tre anni; “Al passo con te”, per sostenere le donne vittime di violenza (sessuale, fisica, psicologica, economica, stalking, maltrattamenti familiari) che, dopo un periodo di assistenza, decidono di avviare un nuovo percorso di vita volto all’autonomia economica e abitativa; “Una mano in famiglia”, destinato ad ammortizzare alcune spese sostenute dalle famiglie, quali la retta per l’asilo, le utenze, l’acquisto di beni di prima necessità; “Salvasfratti”, per le famiglie con provvedimento di sfratto avviato e/o in corso per morosità nel pagamento dell’affitto.Un’altra iniziativa è il “Patto per il lavoro”, che consente di garantire stabilità ai lavoratori delle cooperative sociali di tipo B, che si occupano di inserimento lavorativo. Il progetto, realizzato dal locale Consorzio Solidarietà Sociale, è sostenuto dalla Fondazione Cariparma con un’erogazione di circa 100mila euro. Partita nel 2009, ha finora consentito l’attivazione di 150 contratti di lavoro dipendente, di cui 80 a tempo indeterminato e 70 a tempo determinato. Tra i neoassunti ci sono disoccupati ultra-quarantacinquenni, genitori con figli a carico, rifugiati richiedenti asilo, invalidi, persone con problemi di dipendenza o provenienti dal carcere. Ma il progetto certamente più importante – se non altro in termini di risorse impegnate – è sul fronte dell’edilizia sociale: alla fine dello scorso anno è partito “Parma Social House”, un fondo immobiliare, a cui partecipano anche Comune di Parma e Cdpi sgr, grazie al quale verranno costruiti 852 alloggi, destinati a giovani coppie, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti e immigrati che non rientrano nei parametri per l’assegnazione delle case popolari, ma che non sono nemmeno in grado di accedere a un’abitazione a prezzi di mercato.
«La nostra provincia, seppur “ricca” – ha dichiarato Carlo Gabbi, presidente Fondazione Cariparma -, non è immune dalle problematiche che investono la famiglia. In un periodo nel quale più che mai si avvertono le difficoltà determinate dalla crisi economica i cui effetti si stanno protraendo anche nel 2011, sono importanti gli sforzi che la Fondazione Cariparma ha aggiunto al suo quotidiano impegno per il sociale, nel solco dei valori cristiani di cui il nostro Paese è fortemente permeato».