L’Accademia Nazionale di Agricoltura e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna annunciano che il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – con Decreto del 31/3/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/6/2022 – ha riconosciuto al Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione la valenza di Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale. I Centri perseguono la conservazione di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità, nonché degli ecosistemi forestali presenti, curando specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.
Il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, di proprietà della Fondazione Carisbo dal 2003, e realizzato grazie alla partecipazione al “Progetto Appennino” dalla visione futuristica per l’epoca del Prof. Umberto Bagnaresi, si trova a Granaglione, località sull’Appennino Tosco-Emiliano, e vanta l’eccezionale raccolta del germoplasma del castagno rappresentata dalla varietà di 14 tipi di castagno da frutto e 4 da legno, un unicum a livello nazionale, al quale si aggiunge la parte monumentale. Dal 2017 la gestione tecnico-scientifica è stata affidata all’Accademia Nazionale di Agricoltura, rivolta ad attività di valorizzazione delle risorse del Castagneto di Granaglione tramite ricerche scientifiche, corretta gestione del castagno atta al mantenimento della biodiversità vegetale, studio del sequestro del carbonio ed evoluzione dei suoli in funzione delle coperture vegetali. Le numerose attività progettate per il Castagneto di Granaglione si inseriscono tra le azioni prioritarie e gli strumenti di progettualità che la Fondazione Carisbo indirizza allo sviluppo sostenibile dell’Appennino metropolitano, prevedendo anche il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati con obiettivi comuni.
La Cooperativa sociale agricola Campeggio di Monghidoro assieme alla Cooperativa Agricola Beltaine e alla Cooperativa Agro-forestale-ambientale Valreno svolgono i necessari lavori di mantenimento dei luoghi durante l’anno. Il castagneto garantisce la produzione di farina derivata dalle castagne e castagne essiccate ad aria trasformate in granulato per la produzione del birrificio Beltaine. A quest’attività principale si aggiungono la produzione del miele di castagno e i prodotti del sottobosco che crescono in maniera spontanea. Il Castagneto è anche luogo che trasmette valore e memoria attraverso la realizzazione di progetti, laboratori, eventi, visite scolastiche e turistiche. Inoltre, è dotato di una xiloteca (raccolta di campione di legni) che espone 30 essenze arboree autoctone, completa di testi in italiano, inglese e in braille.
Il Castagneto di Granaglione si trova all’interno del Paesaggio rurale di interesse storico denominato “Corona di Matilde” – riconosciuto come tale dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con Decreto del 16 luglio 2021, a seguito di un progetto realizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura. La sintesi delle persistenze dei borghi e nuclei storici associati alla castanicoltura, l’edilizia rurale sparsa di interesse storico, gli edifici religiosi e i manufatti devozionali, le fonti e le sorgenti, gli alberi monumentali e i siti arborei di pregio costituiscono un insieme, rimasto immutato e integro nei secoli, talmente rilevante da aver ottenuto il riconoscimento nazionale che lo annovera tra i 27 Paesaggi rurali di interesse storico italiani.
Le attività di tutela ambientale, produzione vivaistica e informazione sul sequestro del carbonio, e le altre attività sviluppate in questi anni, confermano l’importanza del Castagneto di Granaglione divenuto oggi Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale. I nuovi progetti avviati all’interno del Centro sono principalmente rivolti alla promozione e alla valorizzazione della produzione castanicola da frutto e da legno, in collaborazione con l’Università di Bologna grazie al Protocollo di collaborazione che l’Accademia Nazionale di Agricoltura ha firmato con il Dipartimento di Scienze e Tecnologia Agro-Alimentari per la promozione di attività di ricerca scientifica dedicate allo studio della castanicoltura. Tutti questi progetti, oltre alla loro valenza scientifica, intendono facilitare lo sviluppo di una intera filiera del castagno che potrebbe essere utilizzato per realizzare prodotti differenti e commerciabili (alimentari e cosmetici, zootecnici nonché industriali con il legno da opera), con l’obiettivo finale di indurre effetti positivi sull’economia della montagna, attraverso la valorizzazione delle sue risorse naturali in modo circolare.
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