Un punto di passaggio, uno “snodo” in cui i giovani del territorio di Erba e della Brianza comasca si incontrano e ne beneficia l’intera comunità. È questo il cuore de Lo Snodo, sia nel significato del nome sia nelle attività concrete dell’associazione giovanile e culturale con sede a Erba, comune della provincia di Como, che si è recentemente aggiudicata la vittoria del premio nazionale “GenP – Giovani che partecipano”, promosso da Acri. Lo Snodo nasce nel giugno 2019 all’interno del progetto YouthLab, promosso grazie al contributo di Fondazione Cariplo con il Bando Welfare in Azione. «YouthLab ha rappresentato un lungo percorso di attivazione comunitaria sul territorio erbese, coinvolgendo giovani e adulti nella costruzione di nuove opportunità rivolte alle nuove generazioni », racconta Simone Pelucchi, presidente de Lo Snodo. «L’obiettivo del progetto era “dare forma e voce alle idee dei giovani”, mettendoli al centro della programmazione territoriale». Grazie all’accompagnamento degli operatori di YouthLab, il gruppo di circa quindici giovani che si era formato decide di dare continuità all’esperienza, rafforzando quello spazio dinamico e aperto capace di accogliere nuove idee. Nasce così l’associazione, che trova la propria “casa” in uno spazio all’interno dei locali della stazione ferroviaria di Erba, oggetto di una riqualificazione resa possibile dallo stesso finanziamento. Quale luogo migliore di una stazione, simbolo di movimento, scambio e incrocio di traiettorie? Elementi che rappresentano pienamente il DNA dell’associazione. «Proviamo a essere uno stimolo e un punto di connessione per i giovani del territorio, promuovendo una maggiore consapevolezza sul valore delle politiche giovanili tra amministrazioni, istituzioni e cittadinanza, e creando occasioni concrete di partecipazione e cittadinanza attiva», spiega Sabina Borgnetto, vicepresidente de Lo Snodo. «Allo stesso tempo svolgiamo un ruolo di facilitatori, accompagnando la nascita e il consolidamento di gruppi, associazioni e consulte giovanili e supportando giovani e amministrazioni negli aspetti organizzativi, burocratici e progettuali».


Questo approccio si ritrova anche in “Confluenze”, la rete di oltre 40 realtà del Terzo settore erbese – tra associazioni, cooperative e gruppi informali – promossa e coordinata da Lo Snodo da circa tre anni. La rete, nata con l’obiettivo di promuovere le politiche giovanili sul territorio, organizza eventi e iniziative culturali, formative e di animazione, ed è ormai diventata un laboratorio permanente di condivisione e collaborazione intergenerazionale. Ogni giorno Lo Snodo promuove numerosi progetti che coinvolgono i giovani, cercando di intercettare i bisogni concreti del territorio. «Tra questi, ce ne sono alcuni che riteniamo particolarmente rappresentativi dello spirito dell’associazione, perché uniscono partecipazione, inclusione e cittadinanza attiva », spiega Marta Del Mastro, vicepresidente de Lo Snodo. «Il primo è “L’aula studio”, aperta sette giorni su sette, che nel corso degli anni ha accolto più di mille giovani. Poi c’è “SCAT – Scuola di Cittadinanza Attiva Territoriale”, un progetto rivolto agli studenti delle scuole superiori, che si sviluppa attraverso incontri pomeridiani dedicati a temi di attualità, diritti umani e partecipazione civica». Grazie al coinvolgimento di relatori esperti e di associazioni attive sul territorio, ragazze e ragazzi hanno l’opportunità di approfondire temi complessi e di conoscere e sperimentarsi all’interno delle realtà locali impegnate nel sociale. Un terzo progetto chiave è “Ascoltiamoci”, lo sportello di ascolto psicologico gratuito rivolto a giovani tra i 14 e i 30 anni. «Si tratta di uno spazio sicuro, accessibile e non giudicante, in cui potersi confrontare con professionisti. In due anni di attività ha coinvolto 115 giovani e si è progressivamente diffuso sul territorio, attivando sedi in sette Comuni dell’Erbese».
“Lo Snodo è uno spazio dinamico e aperto che funge da punto di passaggio e connessione
per i giovani di Erba e della Brianza comasca.
Promuove politiche giovanili, partecipazione e cittadinanza attiva, accompagnando gruppi e amministrazioni e rafforzando reti territoriali e comunitarie ”
Tutti questi progetti, diversi tra loro, condividono la stessa visione: mettere i giovani al centro, valorizzarne le competenze e costruire risposte concrete ai bisogni della comunità. Ma tra i maggiori successi de Lo Snodo, secondo le parole dei membri dell’associazione, ci sono soprattutto le persone. Il risultato più importante è infatti la crescita dei volontari: ragazze e ragazzi che arrivano con un’idea, una curiosità o semplicemente il bisogno di uno spazio, e che nel tempo acquisiscono competenze, consapevolezza e fiducia in sé stessi e nella realtà che li circonda. «Vedere questi percorsi di crescita personale e collettiva è per noi il più grande motivo di orgoglio», sottolinea Marta Del Mastro, che aggiunge come sia fondamentale prestare attenzione al ricambio generazionale: «siamo giovani e attraversiamo fasi di vita molto rapide. In quattro o cinque anni cambiano priorità, percorsi di studio e lavoro, città e orizzonti. Questo rende necessario un investimento costante nell’accoglienza, nella formazione e nel passaggio di competenze, per evitare che esperienze e responsabilità vadano disperse». E il futuro de Lo Snodo? «Vogliamo proseguire e consolidare quanto stiamo già realizzando, trasformando in iniziative stabili i progetti che oggi sono ancora in fase sperimentale », risponde Sofia Favalli, consigliera dell’associazione. «Parallelamente intendiamo avviare nuove iniziative, tra cui corsi di educazione affettiva, rivolti allo sviluppo delle competenze relazionali ed emotive; percorsi di autoimprenditorialità, per favorire autonomia e inserimento lavorativo; e attività di educazione finanziaria, per rafforzare una gestione più consapevole delle risorse economiche. Progetti che mirano a rendere la nostra azione sempre più strutturata, inclusiva e sostenibile nel tempo».
Dalla rivista Fondazioni dicembre 2025


