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Dalla classe all’orchestra, una valutazione di impatto | Roberto Reggi

Editoriale del Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi

Basandosi sull’assunto che lo sviluppo del talento musicale, soprattutto in ambienti formativi potenzialmente più problematici, favorisca l’inclusione e prevenga dispersione scolastica e disagio giovanile, il progetto Dalla classe all’orchestra sostiene l’accesso gratuito alle attività musicali, orchestrali e corali agli studenti di scuola primaria e secondaria di I grado del territorio di Piacenza. Attività che vengono realizzate sempre in contesti collettivi e inserite in modo significativo nel piano formativo e didattico della scuola.

Avviato diversi anni fa da alcuni insegnanti e dirigenti scoltastici illuminati, che hanno abbracciato il metodo di “El Sistema”, il Sistema Nazionale delle Orchestre Giovanili e Infantili del Venezuela fondato da José Antonio Abreu, il progetto ha ricevuto da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano un sostegno crescente.

Negli ultimi tre anni, in particolare, il nostro ente ha scelto di abbracciare questo progetto che agisce in maniera trasversale nei suoi principali ambiti di intervento – che sono il welfare, l’istruzione e la cultura – dando vita a un bando pluriennale che ha consentito di estendere il modello originario a un numero sempre maggiore di studenti, oggi oltre 400. Sempre il bando ha favorito la costituzione di una rete formata attualmente da quattro scuole primarie, due Istituti comprensivi e una scuola secondaria di I grado, tutte appartenenti a contesti multietnici e con caratteri di fragilità sociale e culturale e, lo scorso anno, ha portato altresì alla costituzione dell’Orchestra CinqueQuarti, composta da 240 bambini e ragazzi della città suddivisi in due grandi ensemble.

Nell’ottica di sostenere il diritto di cittadinanza culturale, il progetto offre dunque anche ai giovani che per condizioni sociali o culturali della famiglie di appartenenza non avrebbero accesso allo studio della musica, l’opportunità di partecipare gratuitamente a laboratori strumentali in orario scolastico e extrascolastico e di far parte di un’orchestra a tutti gli effetti, che si è dimostrata in grado di esibirsi senza alcun timore reverenziale anche in luoghi prestigiosi, come il Teatro Municipale di Piacenza.

Quello che è sembrato emergere chiaramente – a noi, alla città, e ormai anche a diversi osservatori e addetti ai lavori fuori provincia – è l’effetto straordinario che questa esperienza ha avuto e sta avendo sui suoi piccoli protagonisti, ma anche sulle loro famiglie che, oltre ad assistere con commozione agli eventi pubblici, si sono strette progressivamente attorno all’iniziativa, facilitando la partecipazione dei figli.

Continuando a ragionare su un orizzonte pluriennale, abbiamo così deciso che il progetto meritasse uno studio – una valutazione d’impatto – capace di indagare su ciò che fino ad ora abbiamo potuto apprezzare solo con l’esperienza.

Quello della valutazione di impatto è un tema prioritario nell’ottica di misurare o confutare la validità delle azioni che le fondazioni realizzano per lo sviluppo dei territori di riferimento e, in questo come in altri casi, anche la strada per accrescere il valore del progetto stesso, conferendogli scientificità, e per porre le basi per la sua scalabilità.

Valutare gli effetti delle azioni educative e formative è una pratica particolarmente delicata, che richiede tempo e indicatori complessi. Si è deciso pertanto di avviare un percorso di valutazione di lungo respiro, con durata triennale, e di avvalerci di un team altamente qualificato. La scelta è caduta su Mind4Children, spin-off dell’Università degli Studi di Padova guidato da Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo nell’ateneo veneto e autrice di numerosi contributi di ricerca e di interventi nell’ambito dell’apprendimento.

Argomento dello studio, che ha preso avvio nel maggio scorso, è indagare gli effetti – a breve e medio termine – relativi al benessere, l’apprendimento e le abilità sviluppate nei laboratori orchestrali delle scuole. Si tratta di un iter di analisi e valutazione che prevede due fasi: la prima, in corso, indaga sulla percezione del cambiamento, coinvolgendo genitori, insegnanti e studenti che prendono parte alle attività orchestrali da almeno due anni. Approfondisce i cambiamenti percepiti in diversi domini dello sviluppo, connessi alle abilità emotive, sociali, comunicativo-linguistiche, così come alle funzioni esecutive (attenzione, memoria di lavoro, pianificazione, inibizione), alla performance e frequenza scolastica, al benessere e adattamento generale.

“Valutare gli effetti delle azioni educative e formative è una pratica particolarmente delicata, che richiede tempo e indicatori complessi”

La seconda fase, la valutazione di efficacia e d’impatto vera e propria, è finalizzata a determinare i risultati dell’inserimento dell’attività orchestrale all’interno del curriculum scolastico, rilevando e monitorando i cambiamenti nel tempo sugli alunni di scuola primaria. Gli studenti coinvolti verranno seguiti per tre anni ed è previsto un approfondimento specifico sui bambini con vulnerabilità dello sviluppo, indipendentemente dall’età o dalla classe frequentata. Si vuole capire che benefici porta l’attività orchestrale ai bambini con Disturbo dello Spettro dell’Autismo, con difficoltà emotive e comportamentali, con ADHD e con altri Bisogni Educativi Speciali.

Conoscere gli effetti dell’attività istituzionale è un tema per noi di massima rilevanza. La valutazione d’impatto ci fornisce indicazioni indispensabili sul nostro operato e sulle linee strategiche da perseguire per realizzare interventi che colgano il segno, intervengano sulle criticità e siano davvero incisivi sullo sviluppo del territorio e della comunità anche a medio e lungo termine. Poiché il fine ultimo delle fondazioni bancarie è realizzare iniziative di valore e sperimentare soluzioni innovative, appare imprescindibile un ulteriore impegno che, alle risorse economiche e umane impiegate per la riuscita dei progetti, affianchi gli strumenti utili a definirne l’impatto effettivo.

La ricerca scientifica su Dalla classe all’orchestra è dunque determinante anche per il nostro percorso interno, per lo sviluppo e la messa a sistema di un’analisi efficace dell’attività svolta.

Mentre attendiamo i risultati di questa indagine, il progetto si sta propagando ad altre scuole del territorio. I piccoli musicisti dell’ensemble CinqueQuarti suscitano curiosità e interesse. Sono certo che si tratta di un modello virtuoso, che dimostra come agire con interventi mirati a favore della popolazione più giovane rappresenti la migliore risposta alle esigenze dei nuovi contesti sociali.

Leggi la notizia sul sito della Fondazione di Piacenza e Vigevano