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Nascono le prime due comunità energetiche a Firenze

Al via la progettazione delle prime due comunità energetiche di Firenze grazie alla collaborazione tra Fondazione Cr Firenze e Comune di Firenze, e al supporto tecnico di Sinloc, società di consulenza e investimento partecipata da 11 Fondazioni di origine bancaria.

Dopo Bagno a Ripoli e Greve in Chianti, anche Firenze aderisce al progetto lanciato da Fondazione CR Firenze per la realizzazione di Comunità energetiche rinnovabili (Cer), ossia associazioni di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole e medie imprese con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia pulita.

Nelle prossime settimane Sinloc inizierà una mappatura completa dei due quartieri fiorentini per stabilirne i fabbisogni energetici e per individuare i luoghi di produzione di energia da fonte rinnovabile ottimali nel territorio, già esistenti o potenziali. Saranno poi raccolte le manifestazioni di interesse: possono farsi avanti privati cittadini, soggetti economici, attività produttive e associazioni, aziende, piccole e medie imprese, soggetti pubblici.

Una volta definiti i benefici attesi e la stima dell’impatto economico, sociale e ambientale del progetto sul territorio e sui cittadini, verrà individuato un modello gestionale e realizzato lo studio di fattibilità del percorso di costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili, che dovrebbe concludersi in sei mesi per passare poi alla progettazione e alla partecipazione ai bandi della Regione Toscana che sono attesi per la seconda metà del 2023.

Crediamo molto – dichiara il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – in questo nuovo modello che consente di produrre, scambiare e consumare energia pulita. Siamo orgogliosi di poterlo offrire alle nostre comunità anche grazie alla recente evoluzione del quadro normativo che unirà ai benefici economici evidenti riflessi a livello ambientale. È il momento giusto per agire pensando a nuove forme che possono agevolare il risparmio favorendo anche le fasce più deboli della popolazione. Ancora una volta, grazie ad un efficace gioco di squadra, 11 fondazioni di origine bancaria della Toscana hanno dimostrato che è possibile operare assieme rispondendo ad una esigenza primaria della collettività”.

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