Una “Casa d’emergenza” per donne maltrattate in attesa di protezione: si chiama così il nuovo progetto della Fondazione Varrone nato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Il nido di Ana e il Centro Antiviolenza Angelita.
“Sarà il nostro modo per celebrare l’8 marzo, perché festeggiare le donne non basta, bisogna anche proteggerle quando le loro case diventano un luogo di pericolo” , afferma il presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio. E’ nato così il progetto “Casa d’emergenza” , per offrire un primo alloggio a donne e minori per i quali la propria casa non è più un posto sicuro dove stare ma non è ancora maturata una scelta di allontanamento o separazione e, soprattutto, non è ancora scattato il sistema di protezione garantito dallo Stato, attraverso provvedimenti di carattere giudiziario e misure socio-assistenziali. È in questa zona d’ombra che spesso le donne si rivolgono ai Centri anti violenza. A Rieti ci sono due centri: Angelita, coordinato da Silena D’Angeli, e il Nido di Ana, promosso dall’associazione Capit, presieduta da Alberta Tabbo.
Casa d’emergenza è un progetto sperimentale, che sarà gestito dai due centri e può rappresentare un riferimento anche per le forze dell’ordine che si trovano ad intervenire in situazioni familiari o personali a rischio violenza o per i presidi sanitari che accolgono e curano donne maltrattate ma non possono garantire loro un ricovero.
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