Competenze trasversali, conoscenze green e tanto entusiasmo: sono questi gli ingredienti del progetto Green Jobs che coinvolge i giovani delle scuole secondarie di secondo grado in un percorso per lo sviluppo delle conoscenze legate alla sostenibilità ambientale e all’imprenditorialità e per l’acquisizione di quelle soft skills sempre più richieste dalla green economy, come la capacità di lavorare in gruppo, di adottare un approccio multisettoriale per la risoluzione di problemi complessi e di sviluppare una comunicazione efficace.
L’iniziativa, nata nel 2015 in Lombardia da Fondazione Cariplo, si è estesa a livello nazionale, per il tramite della Commissione per lo Sviluppo sostenibile di Acri, grazie al coinvolgimento di altre Fondazioni di origine bancaria. In particolare, oltre a Fondazione Cariplo, quest’anno il progetto è promosso da Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cariparo, Fondazione Caritro e Fondazione Tercas. Il progetto è realizzato con Junior Achievement Italia e InVento Innovation Lab.
Green Jobs ha coinvolto, nell’edizione di quest’anno, più di 1.200 ragazzi e ragazze e si è concluso ieri con un evento celebrativo in cui hanno potuto ascoltare le esperienze di Maria Elena Nicotra, Digital Communication Specialist, e Alice Kaimann, Project Management Consultant, di Orange Fiber, azienda italiana che ha brevettato e produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli, e Sara Teglia project manager di Impronta Etica, associazione non-profit per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e la Responsabilità sociale d’impresa che – insieme a Fondazione Sodalitas e CSR Manager Network – coordina il Gruppo di Lavoro “Patto di Milano” di ASVIS. Una mattinata in cui il digitale ha permesso a tutta la community di Green Jobs di ritrovarsi virtualmente, conoscersi e interagire con gli ospiti, grazie alla moderazione di Claudio Ruatti, esperto di comunicazione e design e fondatore della startup Brand&Soda.
“La mancata premiazione, nella giornata odierna, di un’impresa sostenibile creata da una delle classi partecipanti – dichiara Cristina Colaiacovo, Presidente della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Acri e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – non deve essere letta come il mancato raggiungimento di un obiettivo del progetto, ma come la dimostrazione che il senso profondo di Green Jobs risiede nell’esaltazione dell’impegno e del lavoro di tutti per una finalità comune, che consiste nel consolidamento di una cultura della sostenibilità, in grado di orientare ogni nostra scelta quotidiana e non solo di business. Rivolgo un plauso a tutta la comunità di alunni, insegnanti, esperti e coordinatori, che hanno manifestato, anche quest’anno, grande tenacia e impegno nel portare a termine il progetto. Un sentito ringraziamento va anche alle Fondazioni intervenute, che hanno supportato i percorsi intrapresi, dimostrando quanto esse abbiano a cuore l’educazione giovanile, che rientra fra le loro indiscusse priorità. L’educazione delle nuove generazioni resta infatti la più importante sfida per lo sviluppo e per la prevenzione delle disuguaglianze e solo mediante un serio impegno, da parte dei corpi intermedi e delle istituzioni, in termini di tempo e risorse, sarà possibile proseguire nella creazione di percorsi formativi volti a costruire le sensibilità e le competenze idonee alla crescita del Paese”
L’evento di ieri è stato la conclusione di un percorso che ha coinvolto gli studenti durante tutto l’anno scolastico, dall’hackaton “on life” con il lancio delle sfide ambientali coerenti con gli Obiettivi dell’Agenda 2030, fino allo sviluppo del progetto di impresa green con l’approfondimento della sostenibilità ambientale ed economica e la costruzione di una struttura imprenditoriale.
Già prima della DAD, Green Jobs ha consentito alle scuole di avviare un percorso di educazione all’autoimprenditorialità green e al digitale e di dare voce ai giovani di tutta Italia sulle sfide poste dalla sostenibilità. I ragazzi possono condividere idee e proporre soluzioni innovative, trasformando gli sforzi individuali in un’azione concreta. La collaborazione con le Fondazioni aderenti ad Acri ci permette inoltre di far sì che i ragazzi e le ragazze acquisiscano una maggior consapevolezza dei problemi, delle sfide e delle opportunità specifiche del loro territorio, contribuendo allo sviluppo dello spirito imprenditoriale fondamentale per la ripartenza del Paese.”, dichiara Miriam Cresta, CEO di Junior Achievement Italia.
Giulia Detomati, CEO di InVento Innovation Lab: “Le Fondazioni, sicuramente lungimiranti nel portare avanti questo tipo di progetti, si sono rivelate partner cruciali durante la pandemia per garantire la connessione delle scuole con le comunità territoriali e le aziende locali. Gli studenti sono riusciti a risolvere con resilienza e creatività la sfida più grande: coniugare economia e ambiente. Il mio augurio è che questo possa rappresentare per loro solo l’inizio di un percorso volto ad avere sempre più conoscenze, strumenti e impatto concreto sui territori.”
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