Per riassumere in poche parole un progetto come HBari2003 possiamo prendere in prestito quelle di Pierre de Coubertin: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”. Parlando con Gianni Romito, presidente dell’associazione HBari2003, emerge proprio questa idea che, partendo dalla pallacanestro, vuole indirizzare verso un miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
Costituita nel 2003 – anno europeo della disabilità – l’associazione sportiva all’inizio si rivolge a persone disabili con traumi midollari, vittime di incidenti stradali e, più in generale, disabilità motorie per praticare basket in carrozzina. Con il tempo si comprende la potenzialità di tale progetto, che si espande e ora coinvolge anche ragazzi e ragazze con patologie intellettive, dall’autismo alla sindrome di down, mettendoli insieme a giocare. Anche con il sostegno della Fondazione Puglia, l’associazione cresce e si stabilizza.
«Quando ci fermiamo per un po’ di tempo, i ragazzi si fanno portare dai genitori per verificare che siamo davvero chiusi» ci dice Romito, dimostrando la potenza e l’importanza di tali progetti per i ragazzi.
«A volte pensi che con una disabilità tu non possa più praticare sport, invece, grazie a HBari2003, sono rinato: fare sport per me è tutto!» raccontava nel 2017 Emanuele Fasano in un’intervista, confermando quanto sia importante creare spazi e attività per persone che, spesso, hanno avuto la sfortuna di un’incidente che gli ha cambiato la vita.
Ma HBari2003 non si ferma qui: «Da quando siamo nati, organizziamo momenti di festa per i ragazzi con disabilità intellettive, li coinvolgiamo molto e anche i ragazzi in carrozzina partecipano attivamente ad ogni evento». Ci dice Romito.
«È un’associazione che sta veramente vicino a noi genitori – racconta la madre di un ragazzo autistico grave, intervistata durante uno degli eventi organizzati da HBari2003, “La befana solidale” – una giornata come questa per loro è un momento di incontro e di felicità».
Un’associazione, quindi, che non si occupa esclusivamente di sport. «Io sono anche consigliere alle politiche di prevenzione del disagio sociale per la città di Bari – racconta Romito – e nel corso degli anni abbiamo contribuito attivamente per cambiare le possibilità di accesso al mare in Puglia per i disabili; abbiamo consegnato mascherine in questo periodo difficile di pandemia, lavoriamo per abbattere le barriere architettoniche e siamo a stretto contatto con la nostra comunità e di questo siamo orgogliosi. Inoltre cerchiamo di sensibilizzare sul tema della disabilità, premiando chi convive con disabilità gravi e cercando di mantenere alta l’attenzione su chi è più in difficoltà, soprattutto in questo momento di pandemia».
La disabilità può generare paura, fatica e difficoltà; lo sport, la solidarietà e l’impegno possono contrastare tutto questo, per garantire a tutti una qualità di vita migliore.