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Competenza e immaginazione per un patrimonio alla portata di tutti | Piero Angela

Testimonianza di Piero Angela Divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo
per Fondazioni dicembre 2020

 

Oggi il diritto di accesso al patrimonio culturale viene garantito a tutti. Le opere d’arte, i monumenti e tutto il patrimonio artistico e culturale, sono infatti un’eredità comune. In quanto patrimonio universale abbiamo la responsabilità di conservare, valorizzare e rendere fruibile questa immensa ricchezza. In passato gli errori sono stati tanti, distruzioni paesaggistiche, trascuratezza dei beni culturali, tuttavia oggi l’umanità ha compreso l’importanza della conservazione del patrimonio a cui presta molta più attenzione.

Si pensi al Ministero per i Beni culturali, che difende questa eredità comune, e a tutte le associazioni culturali che conservano, valorizzano e promuovono questo tesoro. Il FAI, per esempio, tutela anche le opere minori, quelle dimenticate, e le fa entrare nel grande bacino di ricchezze del passato da scoprire e conoscere, coinvolgendo anche le giovani generazioni. Anche le città, con il loro bagaglio di beni comuni, sono molto più tutelate rispetto al passato. Qualsiasi iniziativa che possa alterare le peculiarità del territorio passa al vaglio delle sovraintendenze. Nonostante l’accesso al patrimonio culturale oggi sia garantito, è importante che si continui a progettare interventi innovativi finalizzati alla divulgazione e alla conoscenza, al passo con i tempi, con competenza e immaginazione, per coinvolgere un pubblico sempre più vasto. A questo proposito, ci tengo a raccontare un progetto che ho seguito insieme a Paco Lanciano, volto a raccontare i Fori Imperiali in modo creativo, multimediale ed emozionale, attraverso spettacoli di luci proiettati sui ruderi capaci di far rivivere l’epoca di Augusto, far parlare le pietre e valorizzare ogni singolo reperto. L’iniziativa ha avuto un gran successo.

Così come il percorso sotterraneo di Palazzo Valentini, dove i muri, i mosaici e i basolati tornano in vita grazie alle grafiche proiettate e si può godere della ricostruzione multimediale della Colonna Traiana, immergendosi nell’avvincente storia della campagna dell’imperatore romano. Bisogna guardare al passato quindi, per mantenere vivo e accessibile il nostro patrimonio, ma è importante anche guardare al futuro. Se fossi uno studente vorrei che a scuola mi facessero scoprire non solo il passato ma anche il presente, per riflettere sul futuro. Per questo ho deciso di tornare in tv con “Prepararsi al futuro”, un programma che fa incontrare i giovani studenti con esperti di ogni settore: scienza, economia, demografia, filosofia, storia. Un dialogo intergenerazionale per rendere più consapevoli le nuove generazioni sul mondo che li circonda e per prepararli all’avvenire comprendendo dove andare, come singoli e come Paese.

Testo raccolto dalla redazione

Dalla rivista Fondazioni novembre-dicembre 2020