In vista della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, è stata appena presentata l’indagine condotta da Demopolis “Gli Italiani e la povertà educativa minorile nell’era Covid” per l’impresa sociale Con i Bambini.
Un ricerca che approfondisce l’impatto della crisi pandemica sui più giovani e analizza le percezioni dell’opinione pubblica sul più ampio tema della povertà educativa minorile.
L’indagine, in tutti i suoi snodi, fa emergere l’urgenza di restituire la rilevanza sociale e la centralità ai più piccoli, come risorsa della comunità intera. I due terzi degli italiani sono infatti convinti che a pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli.
Cresce infatti la preoccupazione per il rischio di isolamento, di riduzione della vita sociale e degli stimoli alla crescita. Inoltre, la mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata un grave problema: il 73% degli italiani denuncia lo scarso apprendimento scolastico, preoccupazione cresciuta significativamente anche in ragione della prolungata chiusura delle scuole.
Gli italiani restano poi convinti che le opportunità d’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi tale opportunità. Ma l’educazione dei giovani non è solo questione della scuola: per il 67% degli italiani la responsabilità dei minori è di tutta la comunità. Per il 91% degli italiani la diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave e 9 italiani su 10 ritiene oggi importanti le azioni di contrasto al fenomeno, per lo sviluppo di tutto Paese.
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