La Fondazione Sicilia promuove il recupero e la valorizzazione dei centri minori dell’isola e i borghi a rischio spopolamento e abbandono. Lo fa con un bando dedicato, che ha l’obiettivo di stimolare la riflessione e lo studio sulle possibili strade per invertire una tendenza che oggi interessa gran parte dei 132 comuni dell’entroterra e dei 21 borghi siciliani.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento quest’anno è stato il progetto “Riabitare Alicia. Studio di fattibilità per la riqualificazione della città antica di Salemi”, siamo in provincia di Trapani. Elaborato dal dipartimento Architettura e design del Politecnico di Torino e realizzato in collaborazione con Wish – World International Sicilian Heritage e il Comune di Salemi, il progetto prevede il recupero di alcune porzioni dell’antica cittadina arabo-ebraica del centro storico, distrutte dal terremoto del 1968, che saranno risanate per ospitare un centro studi internazionale in grado di attrarre ricercatori e turisti. Il percorso di recupero partirà ora da un’approfondita indagine sul territorio e dal coinvolgimento e dall’ascolto della popolazione residente.
«Con questa prima edizione del bando Borghi – ha affermato Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – abbiamo voluto stimolare la riflessione e il dibattito sui borghi siciliani. Gli studi di fattibilità premiati si distinguono per la creatività ma anche per il rispetto del territorio e della vocazione di autentici gioielli della nostra isola. Tesori che sono spesso vittime di incuria e spopolamento, contro cui ognuno è chiamato a fare la propria parte».