Testimonianza di Igiaba Scego, scrittrice
per Fondazioni Giugno 2019
Igiaba Scego è una scrittrice di origini somale nata in Italia. È giornalista e ricercatrice all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa da anni del tema del multiculturalismo e dell’integrazione dei migranti nel nostro Paese.
«Quando si fa riferimento al tema dell’integrazione culturale, credo che il termine “cultura” vada utilizzato con la massima cautela. Prima di tutto a incontrarsi sono persone, fatte di carne, ossa ed esperienze. Ovviamente le esperienze possono essere influenzate da un “altrove geografico”: quando una persona si sposta, entra in contatto con delle differenze e questo crea complessità. Per questo motivo serve lavorare sull’“incontro”. In Italia abbiamo un sistema normativo che pone il migrante in una situazione quasi ricattatoria. Questo è un grande problema a monte. Inoltre manca una legge organica sulla cittadinanza: oggi esistono molti italiani di fatto che non lo sono, però, di diritto. Ma la sede principale dalla quale partire è la scuola. Le scuole italiane ormai sono multiculturali, ma i programmi non lo sono: la storia e la letteratura vengono insegnate come cinquanta anni fa. Dobbiamo anche cominciare a pensare che i nostri enti formativi debbano essere abitati da persone che hanno un background misto. L’Italia è multiculturale ormai da cinquant’anni, ma il corpo docenti delle università italiane non sembra essere stato toccato da questa trasformazione. Ci sono alcuni dottorandi o assegnisti di ricerca di origine africana, come la sottoscritta, ma si tratta di una sparuta minoranza. Senza la voce dei “nuovi italiani” nella formazione, nei media, nella letteratura, come si può avviare un serio confronto sul tema dell’alterità?»
Dalla rivista Fondazioni: maggio-giugno 2019