Testimonianza di Carlotta Sami, portavoce UNHCR
per Fondazioni Giugno 2019
Le persone si spostano per tanti motivi e la ricerca di benessere non è che uno tra i tanti. Nei cosiddetti flussi misti rientrano anche i rifugiati che fuggono a causa di conflitti, violenze e persecuzioni, e la cui protezione costituisce il nucleo principale del mandato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Occorre riconoscere che i rifugiati non rappresentano un problema, né un peso per le comunità che li ospitano. Al contrario, rappresentano un’opportunità. Di conseguenza, migliorare le loro condizioni di accesso al territorio e sostenere l’integrazione economica e sociale è una responsabilità collettiva. Una solida gestione della diversità che coinvolge i rifugiati concentrandosi sul potenziale dei singoli individui può produrre vantaggi per la società. I rifugiati portano con sé nella fuga anche un patrimonio di creatività che, se libero di esprimersi, non può che arricchire enormemente le comunità che li accolgono. In questo quadro, dunque, anche il settore privato – dalle imprese alle Fondazioni di origine bancaria – è chiamato a trasformare il modo in cui proteggiamo e integriamo i rifugiati. Le Fondazioni hanno un ruolo fondamentale, che emerge attraverso partnership di rilievo e iniziative specifiche che promuovano la crescita sociale ed economica e stimolino un dialogo sull’innovazione per favorire l’inclusione sociale, una maggiore coesione e il comune benessere sociale.
Dalla rivista Fondazioni: maggio-giugno 2019