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Migranti, dall’emergenza all’integrazione

Le Fondazioni di origine bancaria sono al fianco delle organizzazioni del Terzo settore impegnate sul fronte dell’accoglienza dei migranti. Dal 2017 stanno sperimentando soluzioni innovative, che hanno suscitato attenzione anche all’estero, e per il 2019 proseguono il loro impegno con l’obiettivo di consolidare le best practice attivate. Nel 2017 un gruppo di cinque Fondazioni aderenti ad Acri (Cariplo, Compagnia di San Paolo, Cariparma, Cariparo e Con il Sud) ha stanziato complessivamente quasi un milione di euro per sostenere iniziative, realizzate da organizzazioni del Terzo settore, per la prima accoglienza dei migranti soprattutto nei luoghi di transito, l’implementazione di corridoi umanitari e mirate operazioni di soccorso in mare. Vediamo nel dettaglio i tre diversi campi degli interventi sostenuti dalle Fondazioni. Innanzitutto ci sono i progetti di prima accoglienza. In questo caso sono state attivate iniziative mirate di supporto materiale, assistenza legale, servizi di accompagnamento e orientamento nei luoghi di transito (soprattutto in Sicilia e a Ventimiglia), per prevenire l’insorgere di più gravi situazioni derivanti dal totale abbandono e disagio delle comunità locali. Il secondo campo di intervento è stato il progetto pilota dei corridoi umanitari, che ha consentito a 1.000 profughi siriani in Libano, in condizione di vulnerabilità, di giungere in Italia con visti rilasciati in condizioni di sicurezza e legalità per motivi umanitari. Questo modello è stato accolto con interesse anche all’estero: attualmente analoghe iniziative sono allo studio in Francia, in Polonia e in Belgio. Infine ci sono le operazioni di soccorso nel Mediterraneo coordinate dalla Guardia Costiera italiana, che hanno coinvolto più di 60mila migranti. Le iniziative sono state implementate da soggetti di esperienza consolidata: Oxfam Italia per la prima accoglienza; Comunità di Sant’Egidio, Federazione Chiese Evangeliche Italiane e Tavola Valdese per l’attivazione di corridoi umanitari; Sos Mediterranee, Fondazione Rava, Medici Senza Frontiere, Rainbow4africa per il soccorso in mare. Considerato il positivo esito dell’iniziativa, Acri ha deciso di replicarla anche nel 2019. Finora hanno aderito cinque Fondazioni: Cariplo, Carigo, Carispezia, Compagnia di San Paolo e Fondazione Con il Sud. Le risorse stanziate al momento ammontano a 940mila euro. L’obiettivo per i prossimi mesi è consolidare e ampliare le migliori pratiche sperimentate fino a oggi. Intanto prosegue anche il programma “Never Alone, per un domani possibile”, dedicato all’assistenza dei minori stranieri non accompagnati, ovvero i giovani migranti che arrivano in Italia soli. Lanciato nel 2016 è sostenuto da sette Fondazioni associate ad Acri (Cariplo, Compagnia di San Paolo, Cr Torino, Cr Cuneo, Cariparo, Mps e Con il Sud) insieme a Enel Cuore e Fondazione Peppino Vismara. Attraverso bandi che interessano l’intero territorio nazionale, Never Alone promuove interventi di accompagnamento all’autonomia lavorativa e di vita di ragazze e ragazzi stranieri soli. Ovvero progetti che accompagnano i giovani nella delicata fase di transizione tra la minore e la maggiore età, con l’avvio di percorsi finalizzati al raggiungimento e al mantenimento di un’autonomia lavorativa e di vita. C’è anche un altro fronte del tema “migranti” che le Fondazioni da qualche anno presidiano con attenzione: è quello dell’inclusione degli stranieri che scelgono l’Italia come destinazione finale della loro migrazione. Dopo l’accoglienza è infatti importante favorire l’integrazione dei migranti nella vita delle comunità locali. Per questo, attraverso Fondazioni For Africa Burkina Faso, oltre a stimolare lo sviluppo del paese africano, le Fondazioni associate ad Acri hanno deciso di sostenere le attività delle comunità dei migranti. Ovvero di quei gruppi organizzati di uomini e donne che, una volta stabilitisi in Italia, si associano per sostenersi a vicenda nel complesso percorso di integrazione e per aiutare lo sviluppo dei loro paesi d’origine dalla sponda settentrionale del Mediterraneo. E proprio questo tema è al centro della nuova iniziativa del Summit Nazionale delle Diaspore, che nei prossimi mesi percorrerà la Penisola per una serie di incontri con imprenditori e associazioni espressione delle Diaspore. L’obiettivo è favorire la nascita di sinergie e progettualità comuni, attraverso moduli di formazione frontale e a distanza, eventi culturali e un sito web (www.summitdiaspore.org).

«È ora di credere che i nostri interlocutori nei paesi cosiddetti terzi non siano dei beneficiari ma dei partner costruttivi di un rapporto bidirezionale in cui si cresce entrambi – ha affermato la viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela Claudia del Re, in occasione del lancio dell’iniziativa –. Le Diaspore che ci arricchiscono in Italia, devono essere sostenute (non aiutate) in un percorso di sviluppo. Questo capitale, nel tempo, se sapremo trasmetterlo adeguatamente alle nuove generazioni, sarà la nostra ricchezza futura».

“Fondazioni” novembre-dicembre 2018