È ormai diventata una bella tradizione autunnale quella che il primo sabato di ottobre da diciassette anni apre le porte dei palazzi storici e di architettura moderna e contemporanea delle banche operanti in Italia, delle Fondazioni di origine bancaria e della Banca d’Italia. “Invito a Palazzo”, la manifestazione promossa da Abi e Acri, per un’intera giornata permette a decine di migliaia di visitatori di ammirare da vicino gli straordinari patrimoni artistici e architettonici, gli arredi e le opere d’arte di ogni epoca, custoditi e tutelati dalle banche italiane e dalle Fondazioni nelle proprie sedi, normalmente chiuse al pubblico perché luoghi di lavoro. Ad accompagnare i visitatori sono studenti delle scuole superiori che partecipano all’iniziativa “Guida per un giorno”, un progetto culturale, realizzato con l’ausilio degli Uffici scolastici regionali, nell’ambito del Progetto Alternanza Scuola-Lavoro del Miur. Invito a Palazzo quest’anno ha coinvolto 107 edifici, tra cui la sede centrale della Banca d’Italia a Roma (Palazzo Koch), 72 di 25 banche e 35 di 31 Fondazioni di origine bancaria, in 59 città su tutto il territorio nazionale.
«L’edizione 2018 di Invito a Palazzo – ha dichiarato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli – è stata inserita nel Calendario ufficiale dell’Anno europeo del patrimonio culturale che definisce il patrimonio culturale come elemento di memoria e di identità, ma anche di creatività e futuro. In questa definizione ci riconosciamo e ci identifichiamo, contribuendo con Invito a Palazzo alla conservazione e valorizzazione dei beni artistici e architettonici di ogni epoca rendendoli accessibili a tutti. È il segno di un mondo bancario che opera insieme alla comunità, a conferma della profonda sintonia con il proprio territorio ».
E sempre sulle comunità ha posto l’accento il vicepresidente di Acri, Francesco Profumo: «Le Fondazioni di origine bancaria riunite in Acri, e le Casse di Risparmio ad essa associate, sono un partner convinto ed entusiasta dell’Abi in questa iniziativa, perché esse sono quotidianamente attive sui loro territori proprio per contribuire a far crescere comunità più consapevoli, coese e solidali. E l’arte e la bellezza sono da sempre due chiavi preziose per arrivare al cuore di tutti».
In foto: Palazzo Pratonieri, Reggio Emilia