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Cuneo coltiva la cultura del dono

Quella del proprio archivio fotografico da parte del fotografo Michele Pellegrino, nato a Chiusa di Pesio in provincia di Cuneo il 1° febbraio 1934, è solo l’ultima delle donazioni ricevute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha uno specifico progetto per rafforzare lo spirito di condivisione nella comunità della propria provincia, custodendo i tesori che le vengono affidati e promuovendo nuove opportunità di donazioni.

«In una società in continua evoluzione, dove il divario tra ricchi e poveri aumenta costantemente e le relazioni tra le persone sono sempre più fragili – afferma Giandomenico Genta, presidente della Fondazione – riteniamo importante riportare al centro delle discussioni e dei dibattiti la cultura del dono. Il potenziale per la riscoperta del dono in Italia esiste ed è reale – continua –. Da un lato infatti, il nostro Paese è intriso di una tradizione solidale e di mutuo aiuto, che si manifesta nella ricchezza straordinaria del volontariato. Dall’altro, i dati economici manifestano una ricchezza media delle famiglie italiane piuttosto elevata, rispetto ad altri paesi, il che comporta un elevato potenziale di risorse che in futuro le persone potrebbero voler utilizzare per il bene comune. Cresce, infatti, la consapevolezza della necessità di una società unita, in cui ciascuno faccia la propria parte e gli ultimi non siano lasciati indietro. Le Fondazioni di origine bancaria, per le loro caratteristiche di rappresentatività, prospettiva futura, indipendenza e flessibilità si prestano molto bene allo scopo di raccogliere donazioni e finalizzarle all’interesse comune. Per questo la Fondazione CRC ha scelto di impegnarsi per la prima volta con piena consapevolezza nel progetto Donare – Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo».

E fra i donatori che hanno guardato alla Fondazione ci sono artisti, come Pellegrino, del cui lascito (tra cui le due foto dell’articolo) la scorsa estate è stata fatta una bella mostra al Complesso Monumentale di San Francesco, ma anche semplici amanti dell’arte e dei libri. Mario Cordero, cuneese doc, uomo di cultura e di montagna, autore o curatore di molti libri di storia, ha donato la sua vasta biblioteca: qualcosa di molto prezioso per lui.

«Giocare, lavorare, amare, fare dello sport, aiutare gli altri non sono cose né meno gradevoli né meno importanti della lettura – ci dice –. Ma quando guardo la mia biblioteca, dove si sono accumulati tutti i libri che ho comprato o che mi sono stati offerti dall’inizio dei miei studi, io vedo quello che ho imparato e una buona parte di quello che amo… tutti quei libri, tutte quelle ore passate ad accumulare conoscenze, a scoprire storie, epoche, ambienti, a dimenticare tutto il resto, a vibrare di piacere o a indignarmi, in ogni caso a passare il tempo, a esultare… tutto questo mi ha costruito».

Edmondo Bongioanni è un architetto di Mondovì folgorato dalla passione per l’arte fin da bambino. L’ha coltivata per tutta la vita arrivando a creare una pinacoteca, oggi della Fondazione, in cui sono confluite le opere d’arte raccolte, a partire dall’Ottocento, da cinque generazioni di suoi famigliari; ed è ai suoi genitori che è intitolata la “Pinacoteca Magda e Giuseppe Bongioanni”. Le sue opere preferite sono: “Accordi”, un lavoro su cartoncino di Cesare Botto, eseguito nel 1964 con tecnica mista e raffigurante un vaso di fiori, la prima che egli vide e che lo colpì fortemente quando aveva 6-7 anni, e un’opera di Ego Bianchi del 1956, una tempera grassa su tavola dal titolo “Il pane, fonte di vita” (foto in bianco e nero), che è la prima che Bongioanni acquistò come collezionista, poco dopo i tempi dell’università.

Sul sito www.fondazionecrc.it è disponibile l’elenco aggiornato delle donazioni.

“Fondazioni” novembre-dicembre 2018