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Tria: il deficit dipenderà dalla crescita

«Il Governo ha deciso di dare al Paese una spinta decisiva per uscire dall’incertezza di cui molto si parla». Così l’esordio di Giovanni Tria, Ministro dell’Economia e delle Finanze, nel suo intervento alla 94ª Giornata Mondiale del Risparmio, dove ha sostenuto e argomentato la tesi che: «Dall’incertezza si esce crescendo come sistema economico e come sistema sociale. Crescita e coesione sono il miglior antidoto all’incertezza perché generano fiducia».

«La manovra di bilancio del Governo – ha affermato – si propone il duplice obiettivo di contrastare il rallentamento della ripresa economica e, soprattutto, di stimolare la crescita di lungo termine attraverso il rilancio degli investimenti pubblici. Come risultato congiunto di queste due componenti, la manovra di bilancio pone un obiettivo di crescita addizionale del prodotto reale: vogliamo ridurre e in seguito colmare il gap di crescita con il resto dell’Unione Europea. E non lo facciamo con trucchetti contabili. La nostra crescita programmata è prudenziale, integra molteplici fattori tra cui l’impatto negativo dell’aumento dello spread. Va chiarito che anche il deficit previsto dalla manovra è stimato in base alla previsione di crescita tendenziale del PIL, e quindi non aumenterà in caso di minor impatto della manovra stessa sulla crescita, contrariamente a quanto paventato da alcuni interlocutori istituzionali e non».

Parole rassicuranti queste ultime, che dovrebbero incidere positivamente sullo spread. Uno Spread, come ha spiegato il Ministro, i cui attuali livelli «non si giustificano né guardando alla solidità della nostra economia, né considerando le attese sul breve termine riguardo alla spesa pubblica. Lo spread a questi livelli è dovuto a un altro tipo di incertezza, ovvero quella politica. I mercati, gli investitori, interpretano la situazione attuale a livello europeo come un rischio sia per la tenuta dell’Euro, sia per la tenuta dell’Europa stessa. E qui c’è un grande equivoco. Perché in nessun modo il Governo ha espresso l’intenzione di uscire dall’Euro o dall’Europa presentando la sua manovra. D’altra parte, non è mai accaduto che quando un paese europeo ha deviato dalle regole fiscali, e lo hanno fatto quasi tutti, si sia discusso della sua volontà di appartenenza all’Unione Europea o all’Eurozona. Riportiamo il dibattito ai fatti, perché di questa tensione rischiano di risentirne anche le nostre Banche. Il nostro sistema bancario è solido – ha sottolineato – come dimostra la continua e decisa riduzione delle sofferenze. Stiamo vigilando sull’evolvere della situazione perché non venga messo in difficoltà da queste turbolenze». Parole, anche queste, orientate a rassicurare una platea composta in parte da banchieri, ai quali Tria ha detto che: «Gli interventi proposti nella futura legge di Bilancio non impattano sul conto economico degli istituti di credito». Però, il messaggio più positivo è arrivato per le Fondazioni: «Le molteplici convergenze tra le attività delle Fondazioni e gli obiettivi prefissati dall’attuale Governo dimostrano quanto sia centrale la collaborazione pubblico-privato. In qualità di Ministro dell’Economia, desidero anzitutto sottolineare il prezioso contributo che tutti Voi fomite nel definire l’indirizzo di uno strumento fondamentale per la crescita economica del nostro Paese come la Cassa Depositi e Prestiti, fornendo oltre alla Vostra riconosciuta esperienza manageriale anche una prospettiva più ampia e un senso di stabile responsabilità a servizio del Paese e delle sue comunità locali. In secondo luogo, tengo personalmente a citare tra le iniziative nate da tale collaborazione istituzionale, il Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile. Un progetto che mi sta particolarmente a cuore e che ritengo prioritario nell’obiettivo di raggiungere una società più inclusiva partendo dai più giovani. Istituito con la Legge di Stabilità 2016, il Fondo ha finanziato circa 270 progetti stanziando oltre 212 milioni di euro al fine di “rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Anche considerati gli importanti risultati raggiunti negli ultimi anni – e riconfermando il pieno supporto del Governo a tale nobile impegno – desidero confermare in quest’occasione lo stanziamento annuale di 100 milioni di euro fino al 2021».

“Fondazioni” novembre-dicembre 2018