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Creare nuova occupazione: un must imprescindibile

Creare occupazione di qualità puntando sull’innovazione per le Fondazioni è un must, nel quadro del loro impegno a favore dello sviluppo del Paese. Le iniziative sono numerose e variegate, con le grandi Fondazioni in prima fila, senza peraltro tralasciare esperienze originali e significative promosse dalle altre, da Nord a Sud, che spesso puntano su specifiche “vocazioni territoriali”. A Bolzano, per esempio, ha appena festeggiato il venticinquesimo compleanno l’Eurac Research, un centro di ricerca sostenuto dalla locale Fondazione, concentrato sul tema delle energie rinnovabili, in cui operano 400 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche mese, inoltre, Eurac collabora con Noi Techpark, il neonato polo tecnologico cittadino, dov’è presente con oltre 100 ricercatori e 13 laboratori, dedicati alla messa a punto di tecnologie per il monitoraggio ambientale, simulazioni climatiche, ricerca sulle mummie e medicina d’emergenza in montagna.

A Modena è, invece, partito da poco, grazie alla locale Fondazione e all’Università di Modena e Reggio Emilia, l’“International Academy for Advanced Technologies in high-performance vehicles and engines”, un unicum a livello europeo dedicato al mondo delle automobili, che integra didattica, ricerca avanzata e applicazioni pratiche, coinvolgendo alcune tra le più prestigiose aziende automobilistiche del mondo A Lucca, le attività del Polo Tecnologico Lucchese, un luogo in cui giovani imprenditori e startupper trovano spazi e servizi dedicati, sono sostenute dalla Fondazione Carilucca. Esso ospita anche un acceleratore di imprese, dedicato a quelle in grado di proporre un progetto tecnologicamente valido ed economicamente sostenibile. Da quindici anni a Rimini la Fondazione Carim promuove la business plan competition Nuove Idee Nuove Imprese, che annualmente seleziona tre idee imprenditoriali innovative proposte da giovani del territorio. Per loro viene attivato un percorso di formazione mirata e di assistenza gratuita, con l’obiettivo di trasformare l’idea vincente in una realtà imprenditoriale sostenibile. L’iniziativa finora ha coinvolto complessivamente più di 3.500 giovani, con 1.200 idee imprenditoriali, che hanno generato o rivitalizzato 62 aziende. Nel Mezzogiorno, la Fondazione con il Sud ha dato vita a Start-Ta, un percorso formativo rivolto a giovani pugliesi, potenziali startupper, che intendono sviluppare un progetto d’impresa nel turismo, valorizzando il patrimonio ambientale e culturale jonico come fattore di crescita economica, sociale e culturale.

Come abbiamo accennato, sul fronte innovazione e sviluppo non manca l’impegno delle grandi Fondazioni. Vera fucina di talenti è Cariplo Factory, un grande polo di open innovation inaugurato a Milano nel 2016 da Fondazione Cariplo. Qui, grazie al coinvolgimento di incubatori d’impresa, acceleratori, università e centri di ricerca, le Pmi e le grandi aziende possono incontrare giovani talenti, startupper e imprenditori sociali. La chiave di volta di Cariplo Factory sta nella capacità di coinvolgere grandi partner profit – tra i tanti si annoverano Fastweb, Terna, Microsoft, Novartis Italia – con cui attivare iniziative capaci di generare occupazione. Sono molte quelle messe in piedi fino a oggi. Tra queste la Fastweb Digital Academy, una scuola per le professioni digitali che si propone di offrire percorsi di formazione specialistica, informale ed esperienziale a giovani e adulti, dando loro le competenze digitali richieste dal mercato del lavoro attuale e futuro. C’è poi Next Energy (sviluppata in partnership con Terna), che ha l’obiettivo di valorizzare i giovani talenti e sostenere lo sviluppo di progetti innovativi in ambiti attinenti al sistema elettrico. Bioupper, una piattaforma dedicata a sostenere giovani talenti che vogliano creare una start up nelle scienze della vita, realizzata in collaborazione con Novartis Italia e Ibm. E infine growITup, piattaforma di open innovation creata in partnership con Microsoft, che mette in contatto, in un’ottica di collaborazione aperta, le grandi imprese espressione del Made in Italy con promettenti start up. Recentemente, inoltre, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno dato vita a Indaco Venture Partners Sgr, una società di gestione del risparmio che gestirà il Fondo Indaco Ventures I, il più grande fondo di venture capital italiano che ha già raccolto 130 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, Fondo Italiano d’Investimento (partecipato da Cassa Depositi e Prestiti) e Fondazione Cariplo. L’obiettivo di raccolta complessiva entro fine anno da investitori istituzionali italiani e da istituzioni europee è superiore a 200 milioni di euro (fino a un massimo di 250 milioni di euro). Il Fondo investirà in 20-30 società, principalmente start up late stage attive nei settori del digitale, dell’elettronica, della robotica, del medtech e dei nuovi materiali. Fondo Indaco Ventures I beneficerà dei servizi di analisi, segnalazione e advisory di Cariplo Factory, che utilizza i flussi informativi e le competenze di growITup.

Peraltro, l’impegno di Fondazione Cariplo sul fronte dell’innovazione precede Cariplo Factory. Nel 2010, grazie anche al suo contributo (5 milioni di euro su 17 complessivi) è nato a Lomazzo (Co) ComoNExT, un “digital innovation hub” voluto dalla locale Camera di Commercio, che è allo stesso tempo un parco scientifico tecnologico e un incubatore di start up certificato al Ministero dello Sviluppo Economico. ComoNExT mette a disposizione infrastrutture, servizi e consulenze di esperti per favorire l’avviamento o il consolidamento di aziende e istituzioni dell’economia globale della conoscenza. Oggi è la casa di oltre 100 aziende con vocazione all’innovazione e alla ricerca e tra esse annovera Directa Plus (partecipata dal fondo sostenuto dalle Fondazioni di origine bancaria TTVenture) che è leader in Europa per i manufatti in grafene, non ultima una sorta di “spugna” che riesce a “ripulire” le acque sporche di petrolio.

Altro grande player a sostegno dell’innovazione è la Compagnia di San Paolo, che nel 2000, insieme al Politecnico di Torino, ha creato l’Istituto Superiore Mario Boella, un centro di ricerca applicata e di innovazione focalizzato sull’ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione). Vi lavorano 110 ricercatori e dalla sua costituzione ha depositato 173 brevetti e curato circa 1.550 pubblicazioni scientifiche. Sempre grazie a Compagnia, dal 2005 opera a Torino “Rinascimenti Sociali”, il primo acceleratore italiano esclusivamente dedicato a innovazione e imprenditorialità a impatto sociale. È gestito dall’impresa sociale SocialFare e tra le diverse iniziative da sei anni realizza “Foundamenta”, una call per business idea e start up capaci di genere impatto sociale ed economico in diversi campi: dal cibo all’agricoltura, dall’educazione all’economia circolare. Quest’anno SocialFare è arrivata anche a Cuneo, dove, insieme a Fondazione Crc, ha lanciato “GrandUp!”, un programma di accelerazione territoriale per progetti in grado di valorizzare prodotti agricoli locali, semplificare la mobilità nelle aree interne, favorire l’allevamento ecosostenibile, sviluppare proposte turistiche che rispondano alle esigenze specifiche dei portatori di handicap.

Con il bando Best (Business Exchange and Student Training) guarda, invece, all’estero Fondazione Crt. È un’iniziativa bilaterale Italia-Usa, che offre a laureati e dottorandi di talento under 35 sei mesi di formazione e training nella Silicon Valley, seguiti dalla creazione di una start up high-tech in Italia. Finora sono 90 i giovani che hanno partecipato al programma Best e 37 le start up high-tech realizzate in Italia: complessivamente hanno raccolto sul mercato dei capitali circa 50 milioni di euro e hanno generato 320 posti di lavoro. Anche la Fondazione Cr Firenze ha messo in campo diversi programmi fortemente innovativi per creare lavoro e impresa. Un esempio per tutti è “Faber”, che prevede l’inserimento di figure di eccellenza della ricerca scientifica nelle imprese del territorio, per sviluppare nuovi prodotti e soluzioni innovative che stimolino la crescita della realtà aziendale.

Infine, un progetto di sistema dedicato al mondo dell’arte e della cultura: Funder35, che ha l’obiettivo di sostenere imprese non profit con una prevalenza di occupati di età inferiore ai 35 anni, per consolidarle dal punto di vista gestionale e organizzativo.

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