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L’università aiuta il Carcere a tradurre il lessico giuridico

“Giuristi Dentro” è il nome di un nuovo progetto triennale della Fondazione Caritro che nei prossimi giorni porterà nel Carcere di Spini di Gardolo (Tn), ogni venerdì mattina, alcuni studenti del quarto e del quinto anno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento. L’obiettivo è attivare uno sportello di ascolto, che possa offrire ai tanti detenuti ospiti della struttura un servizio informativo e di mediazione, cercando di rendere più comprensibile un linguaggio per natura ostico come quello giuridico. L’iniziativa si propone, da un lato, di agevolare il rapporto dei carcerati con i loro avvocati, dall’altro, di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. L’attivazione di questo sportello rientra in un più ampio accordo di partnership tra Carcere e Fondazione Caritro, che negli ultimi anni ha sostenuto diversi interventi volti a rendere la struttura di Gardolo più vivibile, nonché a riqualificare professionalmente i detenuti, grazie a corsi di panificazione e pasticceria e a laboratori artistici. Lo sportello ha principalmente una funzione di ascolto: non offre alcuna garanzia legale ai carcerati che già possono contare sulle opportune tutele, non ha lo scopo di mettere il detenuto in contatto con un nuovo legale, non prevede la redazione di atti giuridici e non mira ad adottare o a suggerire strategie difensive. «Tutelare i diritti civili e umani di chi è un cittadino libero a volte è difficile – ha dichiarato Mauro Bondi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rovereto –, ma riuscire a riconoscerli a chi “sta dentro”, a chi ha attraversato un momento di debolezza, è quasi impossibile. Ma è anche con iniziative di questo tenore che si misura la grandezza di una civiltà». A lanciare l’idea di un servizio che gettasse un “ponte”, fatto di dialogo e di semplificazione del linguaggio giuridico, sono state Marta Tomasi e Lucia Busatta, già volontarie nell’ambito di “Avvocati per la solidarietà”, che hanno intercettato alcune necessità espresse dalla Casa Circondariale. “Avvocati per la solidarietà” è un progetto coordinato da Eleonora Stenico che, grazie a un servizio di assistenza legale gratuita, fin dal 2006 si pone l’obiettivo di garantire la tutela giuridica delle persone senza dimora nelle città di Trento e di Rovereto. E proprio i volontari che vi hanno preso parte, studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sono gli stessi che, dopo un’adeguata formazione, presteranno servizio presso lo sportello alla Casa Circondariale. Nella fase iniziale ne saranno coinvolti otto; complessivamente sono una quarantina gli studenti a disposizione.

“Fondazioni” maggio-giugno 2018