Abiti di Miyake, Fortuny, Jil Sander si mostrano nel grande salone d’onore; sontuosi abiti d’ispirazione etnica dai forti accostamenti cromatici di Romeo Gigli dialogano con i damaschi cremisi e le specchiere dorate dell’appartamento barocchetto; abiti scultorei e tridimensionali di Maurizio Galante abitano l’austero appartamento impero; voluminosi e leggeri vestiti da “ballo” di Yohji Yamamoto e Jean Paul Gaultier spiccano nella sala da musica dell’appartamento impero, mentre corpetti ispirati alla biancheria intima sono esposti tra gli oggetti per l’igiene personale appartenuti agli antichi abitanti del palazzo. Siamo nella casa/museo Palazzo Tozzoni, dimora settecentesca completamente arredata nel centro storico di Imola, dove gli Archivi di Ricerca Mazzini espongono una selezione delle loro collezioni di abiti, oltre 400 mila, grazie alla mostra dal titolo “Ricerche di stile”, voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola in collaborazione con i Musei Civici della città, aperta fino al 28 febbraio. Non li conoscono in tanti gli Archivi Mazzini, ma i disegnatori delle grandi case di moda, i ricercatori, i designer, gli stilisti, i diversi operatori che lavorano nel mondo del fashion, così come i docenti di storia della moda senz’altro sì. «Gli Archivi Mazzini, vero patrimonio culturale, sono sostanzialmente un luogo di conservazione e di creatività; una fonte di ispirazione in continua crescita; una sorta di viaggio attraverso stili, temi, anni, collezioni, tecniche di lavorazione, colori, materiali e forme a cui sono invitati ricercatori, studenti e stilisti – dichiara Fabio Bacchilega, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola –. Ed è proprio questo aspetto della ricerca, questo continuo susseguirsi di collegamenti col quale si nutre il mondo della creatività in generale, e della moda in particolare, che abbiamo voluto raccontare attraverso l’esposizione di un centinaio di capi dal grande valore artistico, tecnico e culturale». L’Archivio Mazzini è un centro di ricerca di moda, nato da un’idea e dalla passione di Attilio Mazzini quando, alla fine degli anni Settanta a Massa Lombarda in provincia di Ravenna, comincia a raccogliere tutto ciò che lo affascina e colpisce, tra forme, colore e design originali. Oggi l’Archivio è un punto di riferimento per gli stilisti di tutto il mondo che arrivano a Massa Lombarda per far germogliare un’intuizione o un’idea. Non si tratta quindi di un tradizionale museo della moda, ma di una raccolta culturale che vuole innanzitutto conservare la storia del costume come testimonianza della società attraverso una ricerca minuziosa, improntata maggiormente al design contemporaneo.