Il XXIV Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa si terrà a Parma, il 7 e l’8 giugno prossimi. Una bella notizia per chi già conosce e ama questa città, ma anche per i molti che ne hanno solo sentito parlare come uno dei centri della provincia italiana con un’ottima qualità della vita. È la città dell’Antelami e del Lanfranco, di Verdi e di Toscanini, di Giovannino Guareschi e dei Bertolucci, di Bevilacqua e di Lucarelli, ma anche, pur nati altrove, del Correggio, di Paganini, di Giovanni Battista Bodoni, di Stendhal e di Zavattini, che l’hanno amata e resa famosa nel mondo. Qui la passione per la musica si coniuga con quella per le arti figurative e la gastronomia, l’imponenza “maschia” del Palazzo della Pilotta con i giardini alberati e i prati di violette, il ricordo della Buona Duchessa con quello delle donne che parteciparono alla resistenza, contribuendo alla liberazione della città prim’ancora dell’ingresso degli americani, il 26 aprile del ’45. Parma è una città pianeggiante dell’Emilia Romagna, distesa fra due corsi d’acqua, il fiume Taro a Ovest e l’Enza a Est, quindici chilometri a Nord dalle prime propaggini dell’Appennino Parmense.
È sede universitaria da oltre un millennio, dal 962 d.C. quando l’Imperatore Ottone I sancì l’istituzionalizzazione a Parma di una scuola superiore di diritto, indirizzata alla formazione della professione notarile. Dal 2002 accoglie l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) e nel 2015 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Città creativa per la Gastronomia Unesco”. Ma Parma è nota al mondo anche, e soprattutto, per le sue bellezze architettoniche: dal Battistero al Monastero di San Giovanni Evangelista, dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta alla Basilica di Santa Maria della Steccata, dal Palazzo della Pilotta, con il Teatro Farnese e la splendida Galleria Nazionale, fino al Teatro Regio e all’Auditorium Paganini (foto in alto) che, progettato da Renzo Piano, rappresenta uno straordinario intervento di ridisegno di una storica area industriale. Dal 1899 al 1968 questo edificio ha, infatti, ospitato un importante stabilimento dello zuccherificio Eridania e oggi è dedicato al musicista che Maria Luigia volle a capo dell’Orchestra Ducale nel 1836. Dunque, un luogo che, pur cambiato, è comunque funzionale a caratteristiche identitarie di Parma: prima l’agroalimentare e oggi la musica. Forse anche per questo è un luogo particolarmente adatto ad accogliere il Congresso Nazionale organizzato da Acri con il contributo della Fondazione Cariparma, che si intitola “Identità e Cambiamento”. Questo titolo, infatti, nasce dall’idea che le associate di Acri – Fondazioni e Casse – pur mantenendo le proprie caratteristiche identitarie più profonde in termini di valori sono parimenti proiettate sull’oggi e verso il futuro in modo da operare scelte e proposte di intervento e di servizi in armonia con i bisogni delle comunità e dei territori di riferimento, che sono in continuo cambiamento. Oltre a quelli elencati, molti altri sono i luoghi che gli ospiti del Congresso Acri avranno modo di visitare: in città, la Camera di San Paolo o della Badessa e il Museo Glauco Lombardi, il Giardino Ducale, tra i più importanti “monumenti verdi” d’Europa, la sede della Fondazione Cariparma, con la sua Collezione d’arte, e quella della Fondazione Monteparma, con i suoi ampi spazi museali; e poi, nell’hinterland, il Labirinto della Masone, il Castello Meli Lupi di Soragna, la Rocca di Fontanellato con la Camera Picta del Parmigianino, l’Abbazia di Valserena, più nota come Certosa di Parma, e la Reggia di Colorno con i suoi giardini.