Dal 7 al 20 luglio a Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, si può ammirare “Cosmogonia Mediterranea”, l’ultima opera di Domenico Pellegrino. Si tratta di un’istallazione luminosa, ricca di decori barocchi inseriti in una figura che richiama la Sicilia. È nata come struttura acquatica immaginata dall’artista per raccontare una vera e propria “visione sottosopra” del Mediterraneo. Ma per raggiungere l’isola, è andata avanti a tappe, lasciando ovunque il segno del suo passaggio, “contaminandosi” dei luoghi che la accompagnano virtualmente verso il suo luogo naturale di rinascita: è successo per la Biennale Arcipelago Mediterraneo al porticciolo di Sant’Erasmo (amplificata in un vero arcipelago galleggiante e illuminato al tramonto), alle Orestiadi di Gibellina, a Capo d’Orlando e all’aeroporto Falcone e Borsellino.
Sarà così anche a Palermo, quando “Cosmogonia Mediterranea” approderà a Palazzo Branciforte. Collocata all’interno della struttura dell’ex banco dei pegni, dialogherà con un ambiente dove è viva e tangibile la memoria e la Storia: come se dagli anni del passato e dal dolore di chi ha dovuto abbandonare per bisogno i propri averi, Cosmogonia Mediterranea assorbisse spunti, desideri, lacrime e sorrisi, da immergere con se stessa nel Mare Nostrum. Ed uscirne poi vivificata.
Un ulteriore racconto per immagini sarà offerto dagli scatti del giornalista di Repubblica, Francesco Viviano che sotto il titolo “Mare Nero”, narra le storie di chi arriva ma anche di chi non riesce a salvarsi. Viviano accorse a Lampedusa nei giorni della strage in mare del 3 ottobre, e ha raccontato sia i respingimenti che la vicenda della Pinar.
Nella sala didattica di Palazzo Branciforte sarà invece proiettato il video documentario realizzato da Salvo Cuccia sul viaggio di Cosmogonia Mediterranea, inserito nell’Osservatorio delle Arti della Regione Sicilia.