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A Fano i capolavori salvati dal terremoto

Da venticinque anni la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano è impegnata a proteggere e a valorizzare il patrimonio storico-artistico del suo territorio. Lo fa anche promuovendo incontri, pubblicazioni e mostre su opere d’arte del passato e contemporanee. Dallo scorso anno, inoltre, la Fondazione si è attivata per accogliere nella sua Pinacoteca San Domenico dipinti provenienti dai luoghi marchigiani funestati dal terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre 2016, in questo momento non accessibili al pubblico. Lo scorso anno nel mese di dicembre, ha esposto cinque tavole di Simone De Magistris con la rappresentazione delle Storie dell’infanzia di Cristo provenienti dal Museo d’Arte sacra di Force, Rete dei Musei Sistini del Piceno, chiuso per gravi lesioni strutturali.

Quest’anno accoglie ed espone il grande “Polittico della Madonna con Bambino, Santi e Apostoli”: una splendida macchina d’altare proveniente dalla chiesa di San Francesco di Monte San Pietrangeli (Fermo), la cui conservazione è oggi è affidata a un deposito presso la sede della Mole Vanvitelliana di Ancona, appositamente attrezzato per il ricovero di beni mobili provenienti dalle zone terremotate. Si tratta di un eccezionale capolavoro cinquecentesco che illustra ben ventotto figure della devozione cristiana e che per Fano costituisce una attrattiva particolare perché, oltre alla sua bellezza e imponenza, è stato autorevolmente attribuito – anche se in tempi molto recenti e non unanimemente – alla mano del pittore fanese Giuliano Presutti. All’esposizione è collegata una serie di incontri con storici dell’arte, fotografi, chimici e restauratori per approfondire l’opera e il suo autore.

«Al di là dell’evento artistico – ha dichiarato Fabio Tombari, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano – si vuol cogliere con esso occasione per offrire una concreta manifestazione di solidarietà e fratellanza con i nostri corregionali più sfortunati».

La mostra si può visitare tutti i giorni, tranne il lunedì, fino al 12 novembre. L’ingresso è libero.


In foto dall’alto: un particolare del polittico; il critico Vittorio Sgarbi tiene una relazione in occasione dell’inaugurazione della mostra; il polittico in tutto il suo splendore.